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Crack BPVi: sigilli ai beni di Zonin in centro storico: la cassaforte è vuota

Dopo il sequestro preventivo dei beni intestati al figlio questo mattina l'ufficiale giudiziario si è recato in contrà del Pozzetto per l'inventario all'interno della residenza cittadina dell'ex presidente della Popolare

Prima villa Zonin, ceduta al figlio, poi la ricerca di beni all'estero e infine la residenza cittadina di tre piani di contrà del Pozzetto 3 in pieno centro storico.

Questa mattina alle 10:30 l'ufficiale giudiziario ha suonato al campanello del palazzo di propietà della famiglia dell'ex presidente della BPVi per effettuare l'inventario di tutto il materiale secondo le disposizioni del giudice per l'udienza preliminare Roberto Venditti.  

Presenti al sopralluogo anche il legale di Zonin Enrico Ambrosetti e gli avvocati Bertelle e Michele Vettore - che tutelano 300 ex-soci BPVi e che hanno chiesto e ottenuto dal giudice il sequestro di beni per 19 milioni di euro. 

I controlli iniziati oggi proseguiranno anche nei prossimi giorni. L'ufficiale giudiziario, a quanto sembra, ha già messo i sigilli a un quadro e ha iniziato l'inventario dalle casseforti presenti all'ultimo piano del palazzo. Delle tre, una era già aperta ma conteneva solo una banconota da 100mila lire e degli spiccioli in valuta estero. 

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