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Economia

Vicentini alla conquista della Cina: arriva lo "smart pack"

Dalla web agency padovana Omniaweb un pacchetto completo per fare affari nel Paese asiatico: dal sito alla registrazione ai registri governativi, fino alla gestione dei profili sul "Facebook cinese" Baidu

È internet la finestra da cui le imprese di Vicenza possono affacciarsi sul mercato cinese.

Un passaggio ricco di opportunità: l'export del Made in Vicenza in Cina è cresciuto del +47% in sette anni, dal 2008 al 2014, e le esportazioni italiane in Cina, secondo l'ultimo Rapporto Export del Gruppo SACE, dal 2014 al 2017 cresceranno a una media del +8,6% all'anno. export-2I settori industriali che mostrano le prospettive migliori sono il legno (+13,4% di export previsto, pari a 685,3 milioni di euro), i metalli (+8,5%, 810,3 milioni di euro) e le apparecchiature elettriche (+13,6%, 624 milioni di euro). Ma è un passaggio che ha bisogno di guide esperte, che conoscano il panorama digitale della Repubblica Popolare Cinese, complesso sia per ragioni politiche sia linguistiche. Nasce per questo lo “Smart Pack” che offre una partnerhip a 360 gradi alle aziende italiane che guardano all'estremo oriente: un pacchetto completo di servizi web che comprende i servizi di hosting e registrazione del sito all'ICP (il registro dei domini web gestito dal Ministero dell'industria e della information technology cinese), la gestione di profili sul social network Baidu Social. E poi ancora il posizionamento sul motore di ricerca più usato, Baidu Keywords, l'invio di newsletter ai clienti, l'avvio di servizi di e-commerce, la ricerca di clienti.

baidu-social-feature.preview-2Lo propone da oggi Omniaweb Italia, società di webmarketing con base a Padova. «Per essere visibili su internet in Cina non basta improvvisare – spiega Victor Vassallo, titolare con Fabrizio Ventre di Omniaweb – Per ragioni politiche, come è noto, in quel paese la Rete è soggetta a restrizioni: i siti, per essere visibili, devono essere autorizzati. Inoltre c'è da curare l'indicizzazione sui motori di ricerca come Baidu, il più usato in Cina. Noi siamo in grado di risolvere tutti questi problemi, con prezzi alla portata delle imprese anche piccole e medie che si affacciano per la prima volta su quel mercato».

In termini assoluti, le esportazioni delle imprese della provincia di Vicenza verso il gigante dell'estremo oriente sono passate da 324,9 milioni di euro nel 2008 a 478,2 milioni del 2014, con un incremento assoluto 153,3 milioni di euro in otto anni (elaborazione su dati Istat). Ma i margini di crescita sono ancora molto ampi: oggi la Cina rappresenta solo il 2,9% dell'export del Made in Vicenza, e si posiziona così all'ottavo posto tra i paesi di destinazione. Il Pil cinese per il 2015 crescerà, secondo le stime di Pechino, del 7%, il tasso più alto fra i paesi del G20. Il nuovo corso di Pechino, definito dal governo «new normal», ha numeri meno impressionanti della crescita a doppia cifra degli ultimi due decenni, ma è un modello di sviluppo più equilibrato. Il governo cinese punta a rafforzare il mercato dei consumi interni e la produzione di qualità. Una nuova strategia che può offrire ampi spazi di penetrazione per prodotti italiani.

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