La Corte di Appello di Venezia, con pronuncia emessa martedì, ha assolto Giuseppe Rossi, ex Presidente del consiglio di amministrazione di A.I.M. Vicenza, dall’imputazione di truffa che gli era stata mossa dalla Procura di Vicenza, nella nota vicenda afferente l’acquisto della cosiddetta piattaforma di Marghera, rispetto alla quale, il Tribunale di Vicenza lo aveva condannato alla pena di anni due di reclusione, nonché al pagamento di una provvisionale di euro 1.000.000,00 in favore di ciascuna parte civile, A.I.M. Vicenza e Comune di Vicenza. Anche le statuizioni civilistiche sono state conseguentemente revocate.

Inoltre, la Corte di Appello ha contestualmente rigettato l’appello presentato dalle parti civili con riguardo all’assoluzione pronunciata dal primo giudice nei confronti di Rossi per il reato di infedeltà patrimoniale.

“Soddisfatto dell’esito – spiega l’Avv. Fabio Pinelli – poiché la Corte di Appello di Venezia, assolvendo nel merito ‘perché il fatto non sussiste’, pur a fronte di un reato oramai prescritto, ha voluto dare atto della piena correttezza dell’operato di Giuseppe Rossi nella sua veste di Presidente del consiglio di amministrazione della società A.I.M.. Del resto, il reato di truffa ipotizzato era apparso agli occhi del sottoscritto, intervenuto della difesa di Rossi solo nel grado di appello, sia in fatto che in diritto, del tutto insussistente, cosicché non possiamo che esprimere apprezzamento per l’accoglimento delle nostre argomentazioni”.