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Economia

Indennizzi bancari ai risparmiatori: nubi e stracci sulla commissione speciale

Il sottosegretario all'Economia adombra conflitti di interesse tra l'organismo indipendente e l'associazione «Noi che credevamo nella BpVi»: ma il suo portavoce replica ad alzo zero: «Fuori le prove e i nomi o dimissioni»

Volano stracci tra il sottosegretario all'Economia Alessio Mattia Villarosa e Luigi Ugone, presidente e portavoce della associazione «Noi che credevamo nella Banca popolare di Vicenza e in Veneto banca», uno dei coordinamenti che tutela i risparmiatori dopo il collasso delle ex popolari venete. Villarosa, che milita nel M5S, sostiene che alcuni membri della commissione indipendente che sta vagliando l'iter per gli indennizzi ai risparmiatori, indennizzi previsti per legge (mediante un fondo indennizzi noto come Fir), possano avere un potenziale conflitto di interessi. Ugone però in un video-messaggio pubblicato ieri 16 ottobre sul canale YouTube della associazione, respinge seccamente al mittente «ogni illazione» e sfida Villarosa a «tirare fuori le carte e a dimostrare ciò che dice» perché in caso contrario «per decenza si dovrà dimettere».

La querelle per vero era deflagrata un paio di giorni fa quando Villarosa aveva dettato un lancio alle agenzie di stampa molto perentorio: «Ho ricevuto diverse segnalazioni in merito ad un potenziale conflitto di interessi di alcuni dei membri della Commissione tecnica per esser stati consulenti ed aver avuto stretti legami con Ugone e l’Associazione che rappresenta. I risparmiatori palesano il timore che le attività della Commissione possano essere influenzate e qualche associazione possa essere quindi preferita nei giudizi finali delle pratiche di indennizzo. Colgo l’occasione per rassicurare tutti i risparmiatori e, oltre a smentire tutte le pretestuose informazioni continuamente rese contro il Fir e contro la mia persona, ho già avviato le opportune formalità per verificare la sussistenza di cause di decadenza per i membri della Commissione».

Nella sua presa di posizione il sottosegretario aveva anche difeso la società statale Consap, che è stata investita dalla legge del compito di rendere operativi gli indennizzi stessi: «È veramente poco opportuno attaccare i funzionari e servitori dello Stato. Ugone - si legge ancora nel lancio di Villarosa - ha più volte criticato l'operato della segreteria tecnica della Consap considerandola responsabile di tutti i problemi del Fir; ho dovuto smentire continuamente le affermazioni non corrispondenti al vero».

Epperò il vicentino Ugone nella sua video-replica ha sparato a palle incatenate contro il membro del governo spiegando «che ogni critica alla vicenda Consap-Fir» fosse stata «ampiamente documentata» facendo balenare il dubbio che il j'accuse del sottosegretario altro non sia che una ripicca politica dovuta al fatto che le critiche incessanti della associazione di Ugone abbiano fatto perdere parecchi voti al M5S durante l'ultima campagna per le ultime elezioni regionali che per i Cinque stelle è stata un vero bagno di sangue.

Tuttavia il più duro contro palazzo Chigi è stato il trevigiano Andrea Arman, presidente del coordinamento a sostegno dei risparmiatori «Don Torta». Il quale con una nota diramata durante la serata di ieri ha sganciato un vero e proprio siluro verso il governo: «Il sottosegretario Villarosa fa riferimento a diverse segnalazioni ricevute ed ad alcuni membri  della Commissione tecnica. Rammentando al sottosegretario Villarosa il ruolo istituzionale che ricopre, chiediamo di sapere subito e con chiarezza chi siano coloro che hanno fatto le segnalazioni, quali siano i fatti segnalati e chi siano i commissari interessati. Qui non vale - si legge ancora - la foglia di fico della privacy di cui il sottosegretario ha volutamente parlato... Quest'ultimo - rimarca l'avvocato Arman - poteva farne a meno svolgendo tutte le opportune attività di indagine ed accertamento in forma riservata. Ora Villarosa deve essere chiaro, trasparente e coerente. Sottosegretario Villarosa, ci dica i fatti ed i nomi per cortesia».

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