Assunzioni stabili nella sanità pubblica e nelle case di riposo: monta la protesta nel Vicentino
L'Usb proclama due ore di sciopero per la giornata di venerdì, con sit-in davanti al San Bortolo
"Nonostante gli sforzi che a volte hanno del miracoloso da parte di medici, infermieri, oss e tutto il rimanente personale,il nostro tanto decantato modello sanitario veneto, esempio di eccellenza mondiale, si sta sciogliendo come neve al sole". A parlare è l'Usb che reclama il diritto alla saluto e al reddito.
"Gli ospedali non riescono più a garantire le prestazioni no Covid - spiegano in una nota - le case di riposo tornano a essere trappole mortali, con l’aumento del tasso di mortalità e un impatto devastante sull’aspettativa di vita nel medio e lungo periodo; servizi territoriali smantellati negli anni (vedi SISP e Distretti), i posti letto tagliati, gli ospedali e i distretti chiusi (o ridotti a locali amministrativi), prestazioni sanitarie pubbliche ridotte in favore delle convenzioni con privati, mancate assunzioni negli ospedali e nelle Ipab".
"Stanno fallendo i sistemi di tracciamento e collassando i Ps - continuano - e le altre divisioni ospedaliere coinvolte, medici, infermieri e oss sono di nuovo alle prese con carichi di lavoro insostenibili, con orari di 12/14 ore e 7 giorni su 7 mentre aumentano i casi di contagio tra gli operatori - e continuano a non essere garantite le condizioni di lavoro in sicurezza, Medici e infermieri di ospedali mandati nelle Ipab a sostituire il personale colpito dal Covid, dove esistono pure carenze di sistemi di protezione".
"Un'epidemia che a primavera mette in ginocchio tutti - sottolineano - un'estate di tregua interpretata come fine pandemia. Non vogliamo trovarci di fronte alla scelta di se morire di Covid o morire di fame. Per uscire dalla pandemia servono assunzioni stabili e il rafforzamento e la ricentralizzazione della sanità pubblica, sottraendola alle guerre territoriali dei governatori; occorrono una medicina territoriale funzionante, dipartimenti di prevenzione efficienti, DEA rafforzati, più posti letto e la garanzia delle prestazioni no Covid. Le richieste della garanzia del reddito e del diritto alla salute marciano di pari passo".
Per tutti questi motivi, l'Usb annuncia la mobilitazione in programma venerdì, dalle 11 alle 13 davanti all'ospedale di Vicenza.