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Economia

Contratto scaduto da sette anni: gli addetti delle pulizie scendono in piazza

"C’è bisogno di responsabilità, di vere azioni, di vere soluzioni, di certezze per l’occupazione, di sicurezza sul lavoro, di formazione, di diritti contrattuali e di un salario dignitoso", spiegano i sindacati

Migliaia di lavoratrici/lavoratori della provincia di Vicenza aspettano da oltre 7 anni il rinnovo del contratto nazionale del lavoro. Nella mattinata di venerdì, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti si sono riunite in un presidio statico in piazza Castello, a Vicenza, davanti la sede provinciale di Confindustria insieme a tutte le strutture territoriali del Veneto.

Presidio statico nel rispetto delle normative di sicurezza anti Covid-19 in cui si sono simbolicamente ricordate migliaia di lavoratrici e lavoratori che non sono riuscite ad essere presenti perché precettate a garantire il servizio essenziale di sanificazione negli ambienti sanitari colpiti dalla situazione emergenziale che coinvolge il Paese.

"Le controparti hanno dimostrato irresponsabilità - spiegano i sindacati - oltre 7 anni di tante e sole parole, molteplici dichiarazioni di disponibilità mai seguite da comportamenti coerenti e conseguenti".

"Le lavoratrici e i lavoratori sono stanchi di essere ricordati solo quando fa comodo - sottolineano - non hanno bisogno di essere chiamati “eroi”, ma di aver riconosciuta la meritata dignità attraverso il rinnovo contrattuale nazionale. Le imprese devono assumere la consapevolezza sociale che così non può continuare, c’è bisogno di responsabilità, di vere azioni, di vere soluzioni, di certezze per l’occupazione, di sicurezza sul lavoro, di formazione, di diritti contrattuali e di un salario dignitoso". 

"Ribadiamo l’urgenza di definire trattamenti economici e normativi congrui e dignitosi per i lavoratori - spiega Arianna Salarolo (Filcams Cgil): - persone che nonostante le gravi condizioni di lavoro con grande senso di responsabilità in piena emergenza dimostrano l’importanza di un settore essenziale per la tenuta del sistema paese garantendo sanificazione a ospedali, uffici pubblici, mezzi di trasporto, ecc".

"Non c’è più tempo-  aggiunge Matteo Bocchese (Fisascat Cisl) - siamo scesi nuovamente in piazza per ribadire fortemente la necessità del rinnovo contrattuale per le lavoratrici e i lavoratori di questo comparto. Molte aziende del settore, che in modo rilevante si sviluppa in appalti pubblici, anche in questo periodo della pandemia hanno incrementato in modo consistente il lavoro e i fatturati"

"E’ veramente paradossale che ancora oggi le lavoratrici e lavoratori del settore non ricevano la stessa considerazione degli altri lavoratori data l’importanza e la valenza sociale della loro attività - conclude Samuela Benvegnù (Uiltrasporti) - Chiediamo pari diritti e salario dignitoso".

Sono le lavoratrici/lavoratori addette ai servizi delle pulizie, che prima della pandemia da Covid-19 erano invisibili mentre ora è evidente che sono indispensabili, occupate in molti appalti pubblici e privati per svolgere un servizio essenziali  di pulizie nelle strutture sanitarie e pubbliche ed in tutti gli ambienti di lavoro. La pandemia ha comportato l’aumento dei carichi di lavoro con orari e turni massacranti, spesso senza la protezione necessaria dei DPI di sicurezza soprattutto nei luoghi più a rischio contagio del virus Covid-19. RISCHIANO LA LORO VITA E QUELLA DEI LORO FAMILIARI!

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