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Economia

Verso lo sciopero generale, Landini a Vicenza

Martedì 13 novembre il segretario nazionale della FIOM CGIL, Maurizio Landini, e incontrerà i lavoratori delle Acciaierie Valbruna di Vicenza e poi i delegati FIOM della provincia

Martedì 13 novembre è stato convocato l'attivo provinciale dei delegati metalmeccanici presso l'Hotel Alfa di Vicenza in preparazione allo sciopero e manifestazione della CGIL vicentina di mercoledì 14 novembre, nella giornata di mobilitazione indetta in tutti i Paesi d'Europa, dalla Confederazione Europea dei sindacati.

All'incontro parteciparà, oltre al segretario regionale Giorgio Molin ed al segretario della CGIL di Vicenza Marina Bergamin, anche il segretario nazionale della FIOM CGIL Landini, che inizierà la giornata incontrando, nell'assemblea convocata dalle 8.30 alle 9,30 in azienda i lavoratori delle Acciaierie Valbruna; al termine della quale inizierà appunto l'attivo provinciale dei delegati L'attivo sarà l'occasione per parlare anche della crisi, di come questa si traduce nelle tante situazioni di incertezza, difficoltà, di perdita del lavoro e di precarietà che vivono tante lavoratri e lavoratori anche nella nostra provincia. Una crisi che viene però anche usata per cancellare diritti e libertà fondamentali dei lavoratori sanciti dalla Costituzione o dello Statuto dei lavoratori (come purtroppo dimostra il caso Fiat in tutta la sua evidenza) e soprattutto per un attacco alla contrattazione ed al contratto nazionale.

Proprio questo ultimo tema, il contratto nazionale dei metalmeccanici, sarà al centro della dicussione dei delegati vicentini. Nel giugno scorso la FIOM ha proposto a Fim e Uilm in particolare di accantonare le divisioni e impegnarsi unitariamente per un 'accordo per il lavoro' che metta al centro in particolare il tema del salario e gli strumenti per affrontare le crisi. Un percorso unitario per superare le divisioni sindacali e gli accordi separati e garantire un contratto nazionale unico per tutte le lavoratrici e lavoratori metalmeccanici, partendo dall'applicazione delle regole su democrazia e rappresentanza, già definite nell'accordo tra CGIL, CISL, UIL e Confindustria del giugno 2011. Fim e Uilm hanno invece preferito avviare da luglio una nuova trattativa separata con Federmeccanica che ancora una volta crea divisione e rende tutti più deboli nel tutelare il lavoro e promuovere i diritti. Per altro sapendo che gli ndustriali metalmeccanici hanno posto come condizioni per arrivare ad un accordo l'applicazione degli stessi contenuti definiti nel contratto separato alla FIAT.

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