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Economia Arzignano

Cgil, Cisl e Uil? «Succubi di Confindustria»

Il segretario nazionale di Confial, impegnato in un vertice organizzativo nella sede della città del Grifo spara sulla Triplice e sul caso TreEmme aggiunge: «Hanno rimediato una cocente sconfitta che tentano di camuffare come risultato favorevole»

Ieri 21 aprile nella sede arzignanese di via Pellizzari c'è stato un vertice organizzativo dei quadri di Confial. Il sindacato nazionale indipendente infatti celebrerà la giornata del primo maggio nel Vicentino: l'ubicazione dell'evento è ancora in via di definizione. Durante l'incontro però, che è stato coordinato dal segretario generale nazionale Benedtto Di Iacovo e da quello arzignanese Victor Ferdinand Nelson, i dirigenti hanno fatto anche il punto della situazione dopo le critiche indirizzate a Confial da Filctem, Femca e Uiltec, ossia le federazioni in seno a Cgil, Cisl e Uil che assistono, tra gli altri, i lavoratori della concia.

IL PROLOGO
Queste ultime non più tardi del 30 marzo erano intervenute su una complessa vicenda, in parte sindacale, in parte processuale, nota come caso TreEmme-Stanghellini. La triplice aveva rivendicato come una sostanziale vittoria un recente pronunciamento del giudice del lavoro vicentino rispetto ad una querelle contrattuale che ha avuto molta eco sui media regionali e della quale si era occupata pure la giunta regionale che si era de facto schierata con Cgil, Cisl, Uil e con Unic (quest'ultima è l'associazione sartoriale del ramo concia che è associata a Confindustria).

LE BORDATE DI DI IACOVO
Di Iacovo però ieri ha attaccato ad alzo zero la triplice spiegando che in modo goffo peraltro ha cercato «di smerciare» come esito favorevole quella che invece è una batosta. Detto in altri termini «hanno rimediato una cocente sconfitta che tentano di camuffare come risultato favorevole». Tanto che in una lunga intervista rilasciata ai microfoni di Vicenzatoday.it Di Iacovo ha sparato a zero contro le tre sigle confederali. Le ha accusate di non essere all'altezza della loro storia e di flirtare con Confindustria. Quest'ultima spiega ancora il segretario generale per di più oggi è ciò che è solo perché della sua spina dorsale fanno parte grandi e medie imprese di diritto sì privato ma a capitale pubblico. Questo fil rouge tra triplice, Confindustria e imprese pubbliche, secondo il dirigente di Confial, ha dato origine a una sorta di ircocervo il quale a sua volta è alla base della massiccia perdita di potere d'acquisto patito negli anni dei salari dei dipendenti italiani. «Che sono drammaticamente calati mentre nelle piazze avanzate democrazie europee crescevano» aggiunge Di Iacovo ai taccuini di Vicenzatoday.it. E proprio questo abbraccio asfissiante tra confederali e triplice secondo Di Iacovo è una delle ragioni che spiega la crescita tumultuosa degli iscritti di Confial. Che nel distretto Agno-Chiampo della pelle «mira a divenire il primo sindacato».

LE SFIDE E «LA DIGNITÀ DEI LAVORATORI STRANIERI»
Durante il vertice è intervenuto anche Nelson che come Di Iacovo ha un passato nella Uil. Nelson, il quale ha ribadito il concetto anche ai microfoni di Vicenzatoday.it, ha spiegato che Confial in questo momento si sta confrontando con sfide diverse. «Ricordiamoci che se la concia nel distretto Agno-Chiampo vale tra l'uno e l'uno e mezzo per cento dell'intero Pil nazionale lo si deve in gran parte al lavoro duro e dignitoso che grava sugli operai del settore. Che sono in maggioranza immigrati di origine straniera. Per questo aggiunge il 51enne Nelson anche le leggi nazionali dovrebbero evolversi rendendo meno complicata anche sul piano burocratico la presenza nella nostra regione e nel nostro Paese di persone così pressione per il benessere della nazione».

ASCOLTA L'INTERVISTA A DI IACOVO
ASCOLTA L'INTERVISTA A NELSON

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