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Popolare di Vicenza, Zonin non presiederà la Spa e chiede "pazienza"

Lo storico presidente Gianni Zonin annuncia che non sarà più lui alla guida della nuova realtà. Lascerà l'incarico nell'articolato percorso che porterà alla nuova banca di Vicenza

La Banca Popolare di Vicenza avvia l'iter per dire addio all'attuale forma societaria e diventare una Spa, ma lo storico presidente Gianni Zonin annuncia che non sarà più lui alla guida della nuova realtà. Lascerà l'incarico nell'articolato percorso che porteraà alla nuova banca di Vicenza.

Non per questo peroò, guardando alla 'rivoluzione' decretata dal Governo, ha rinunciato a lanciare i suoi messaggi sul risiko bancario ed agli abboccamenti per dare vita a istituti piu' forti. Zonin, parlando ai soci della popolare - 7.793 i voti in proprio e per delega espressi all'assemblea - si è dimostrato freddo nei confronti del Banco Popolare (in contemporanea in assemblea a Novara) perchè - ha spiegato - "noi pensiamo che loro abbiano una propria strategia e una propria visione del mondo bancario. Noi abbiamo la nostra". In compenso è  stato molto chiaro il messaggio in direzione di Veneto Banca, che terra' la propria assemblea sabato prossimo. "Abbiamo dato incarico a Mediobanca - ha detto Zonin - di individuare un partner. Auspico che gli amici di Montebelluna accolgano l'invito poiche' siamo in grado di costruire una grande banca del Veneto anche se si tratta di una Spa. Se riusciamo a metterle assieme diventiamo il quinto-sesto istituto bancario italiano. E' una grossa opportunita' e un dovere verso il territorio".

L'assemblea dei soci, a maggioranza, ha approvato la flessione dai 62,5 ai 48 euro del prezzo delle azioni (- 23%); un passaggio obbligato proprio nel cammino per passare da popolare a Spa che prevede una valutazione del valore delle cedole in possesso dei soci consona al nuovo ruolo. L'istituto vicentino ha registrato nel 2014 62mila nuovi clienti e investimenti per le imprese pari a 2,4 miliardi di euro. Sul piano reddituale, la banca pero' ha chiuso il 2014 con un netto consolidato pari a -758,8 milioni di euro, determinato da scelte prudenziali proprio in vista del passaggio a Spa. Un dato negativo che, per Zonin, sarà tuttavia in controtendenza nel 2015. "I risultati del primo trimestre di quest'anno - ha detto - segnano progressi di grande importanza per tutti i settori di attività tradizionale della banca e fanno presagire una chiusura 2015 all'insegna di buoni profitti". Sulle conseguenze del passaggio epocale da popolare a spa, il direttore generale Samuele Sorato ha avvertito: "dopo la trasformazione in Spa è plausibile che venga avviato un nuovo aumento di capitale. In questo momento non esiste nessun bisogno - ha aggiunto - ma dopo la trasformazione in Spa riteniamo sia inevitabile avviare un nuovo aumento di capitale, necessario anche per sostituire quei soci che venderanno le loro azioni".

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