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Pfas, la Miteni risponde ai manifestanti: "Stiamo facendo le bonifiche"

Dopo la "marcia dei fiori" di domenica mattina, l'azienda ritenuta responsabile dell'inquinamento, ha mandato una lettera ai cittadini presenti

Alcune centinaia di persone hanno manifestato domenica mattina davanti allo stabilimento Miteni rivendicando il diritto a un’'acqua pulita. L'azienda ha inviato una lettera aperta a tutti i partecipanti della manifestazione.

"Tutto si è svolto in una ventina di minuti in un clima tranquillo e senza incidenti - si legge nella nota - Lo scorso anno Miteni aveva accolto i manifestanti ma in questa occasione, a seguito dell'aggressione squadrista subita lo scorso marzo e l'annunciata presenza nella manifestazione degli stessi autori dell’'aggressione, si è ritenuto per la sicurezza di tutti di tenere di chiusi i cancelli che sono stati adornati con palloncini colorati per dare il benvenuto ai manifestanti".

L'amministrare delegato di Miteni, Antonio Nardone, ha ricordato nella missiva che "l'11 gennaio scorso il tribunale Superiore delle acque ha emesso una sentenza che indica gli interventi per contenere la presenza dei Pfas a catena lunga nelle acque. I giudici hanno disposto il censimento e la depurazione degli scarichi delle centinaia di aziende che oggi in Veneto usano queste sostanze nella loro produzione".

Nardone ha evidenziato come nelle disposizioni contenute nella sentenza Miteni non sia mai nemmeno citata visto peraltro che non produce più da anni questa tipologia di Pfas e sta effettuando le bonifiche in accordo con Arpav.

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