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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia Montebello Vicentino

Per gli industriali "O grandi opere o muerte": "Disastro infrastruttrale e di finanza pubblica"

E' ormai scontro aperto a 360° sulle grandi opere: le categorie economiche si sono schierate contro il governo giallo-blu, sostenuto in questo dagli ambientalisti. L'opinione di Erasmo Venosi

Tremila imprenditori sono arrivati da tutta Italia alle Ogr, le ex Grandi Officine Riparazioni di Torino, dove si riparavano i treni dalla metà dell'800, per la manifestazione organizzata per sollecitare il rilancio delle infrastrutture a partire dalla Torino-Lione. Presenti dodici associazioni d'impresa, che complessivamente rappresentano 13 milioni di lavoratori e oltre il 65% del Pil.

L'incontro

'Infrastrutture per lo sviluppo. Tav, l'Italia in Europa' ci sono i presidenti nazionali di Confindustria, Casartigiani, Ance, Confapi, Confesercenti, Confagricoltura, Legacoop, Confartigianato, Confcooperative, Confcommercio, Cna e Agci. "Se siamo qui è perché la nostra pazienza è quasi limite, per mettere insieme 12 associazioni tra cui alcune concorrenti tra loro. Se siamo qui tra artigiani, commercianti, cooperative, industriali, qualcuno si dovrebbe chiedere perché. La politica è una cosa troppo importante per lasciarla solo ai politici". Lo ha detto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia prima dell'inizio della manifestazione per la Tav alle Ogr.

Salvini: "Confindustria zitta anni, lasciateci lavorare" 

"C'è qualcuno che è stato zitto per anni quando gli italiani, gli imprenditori e gli artigiani venivano massacrati. Ora ci lasciassero lavorare e l'Italia sarà molto migliore di come l'abbiamo trovata". Così il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini è tornato a criticare Confindustria a margine delle celebrazioni di Santa Barbara, patrona dei Vigili del fuoco. "Siamo qui da sei mesi - ha ribadito - ascolterò tutti, incontrerò tutti, ma lasciateci lavorare". 

"Torino è una città simbolo - ha aggiunto Boccia - . Siamo qui con 12 associazioni, compresa la nostra, che sono rappresentanti di agricoltori, artigiani, commercianti, esercenti, cooperative, industria, di oltre 3 milioni di imprese e il 65% del Pil. Il messaggio è chiaro sì alla Tav Torino-Lione, perché le infrastrutture sono un'idea di società, includono, sono un'idea di visione del Paese, centrale tra Europa e Mediterraneo, aperta a est e a ovest".

Da Vicenza "sì" di Vescovi: l'opinione di Erasmo Venosi

Il partito del debito pubblico e delle opere infrastrutturali senza verifica economica e finanziaria si allarga. La santa alleanza registra industriali, industrialotti, bottegai , politicume intramontabili e trombati che praticavano malleveria presso soggetti istituzionale per scambiare autorizzazioni in cambio di prebende e guarentigie. Il paradigma di questo aggregato virale può rinvenirsi in una intervista rilasciata da un industrialotto veneto utilizzato chissà da chi considerato il livello di ignoranza mostrato sull’argomento. Ecco il Veneto del disastro infrastrutturale per la finanza pubblica identificabile nella immonda vicenda del Mo.S.E , dell’incredibile Pedemontana , dell’ex superticket SMIAGG , degli appalti sulle Autovie , del project financing alle vongole targato ingegner Baita e di un costo di 800 milioni di euro per 6,5 chilometri di alta velocità a Vicenza che collegandosi ai due binari della ferrovia storica in direzione Padova non servirà sul piano trasporti a un bel nulla .

Il movimento No Tav attacca l'iniziativa degli imprenditori:

Ben poco attivismo imprenditoriale si è visto quando la disoccupazione giovanile ha toccato il 40% o le infrastrutture da nord a sud sono crollate facendo vittime e feriti". "Non abbiamo mai visto tante sigle riunirsi in altri momenti, dall'inizio della crisi globale per rilanciare l'economia. L'alzata di scudi - dicono - c'è solo quando i ben poco intraprendenti imprenditori rischiano di perdere una ricca commessa di soldi pubblici".

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