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Ogm, Confagricoltura Vicenza contro la mozione M5S: "E' ipocrita"

Il presidente Negretto scrive a Variati per la mozione anti-ogm per rispondere alla mozione promossa dall’esponente 5 stelle Daniele Ferrarin la scorsa settimana con quale chiedeva al primo cittadino di dichiarare il capoluogo berico “città antitransgenica”.

Esplode il caso Ogm a Vicenza. Il presidente di Confagricoltura, Michele Negretto, ha scritto al sindaco Achille Variati a proposito della mozione del grillino Daniele Ferrarin, anch'egli destinatario della lettera, che vorrebbe la città berica "anti-transgenica".  

TEMPO Negretto ha esposto quelle che sono delle realtà incontrovertibili per la Confagricoltura: gli organismi geneticamente modificati sono tranquillamente nelle tavole degli italiani da molti anni senza nessun effetto nocivo sulla salute dei nostri connazionali come, del resto, su quelle di altri miliardi di persone dal momento che le biotecnologie sono utilizzate da tempo in paesi come gli Stati Uniti, Canada, Brasile, Cina e si potrebbe continuare. Altro dato importante messo in rilievo da Negretto, il fatto che negli allevamenti italiani i mangimi per gli animali sono costituiti per la maggior parte da prodotti ogm e che questi animali producono poi quei prodotti che rendono tanto famoso e acclamato il “made in Italy”.

L'EUROPA Per il presidente di
Confagricoltura Vicenza, inoltre, gli ogm non danneggiano affatto la biodiversità come invece Ferrarin afferma nella sua mozione, ma, al contrario, essi permettono la riduzione dei fitofarmaci e degli insetticidi con effetti positivi sull’ambiente. Ancora, l’Europa ha riconosciuto il diritto di coltivare mais: “possibile che un’istituzione tanto importante si sbagli clamorosamente su un argomento così delicato?” si è chiesto Negretto che ha poi proseguito sottolineando il sostegno alle biotecnologie giunto da eminenti figure come il dottor Umberto Veronesi, ma anche dalle compiante Rita Levi di Montalcini e Margherita Hack oltre che dallo studio redatto dall’Accademia Nazionale delle Scienze denominato “Consensus Document” che ha dichiarato, sostanzialmente, come “ i prodotti geneticamente modificati possono essere ritenuti tranquillamente preferibili a quelli convenzionali”.

ALTRI PARERI 
Confagricoltura Vicenza, nelle mail al sindaco e Ferrarin, ha proseguito portando altri dati a supporto del suo pensiero: “Cinquecento gruppi di ricercatori di tutti i paesi comunitari, appositamente incaricati dai loro stati al fine di indagare sulla qualità e l’eventuale dannosità degli ogm, non li hanno, alla fine della loro ricerca, dichiarati nocivi: anche loro, al pari della E.F.S.A (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), che ha controllato le biotecnologie dichiarandole non nocive per la salute delle persone e dell’ambiente, hanno preso un clamoroso abbaglio? E metterei nella lista anche un’altra istituzione che più di tutte ha e dovrebbe avere a cuore la salute delle persone e della popolazione mondiale, ovvero la Chiesa la cui Accademia Pontificia delle Scienze, in data 30 novembre 2010, ha sancito l’ammissibilità dell’utilizzo delle biotecnologie nell’agricoltura” sono le parole del numero uno del sindacato di Viale Trento.

IPOCRISIA Nella mozione presentata da
Ferrarin appare emergere una preoccupazione per il destino dei piccoli produttori di sementi, stritolati dalle multinazionali e dalla loro spropositata logica del profitto che le induce ad un utilizzo smodato degli ogm: Confagricoltura ritiene che, semmai, sia proprio la strenua battaglia alle biotecnologie che si sta combattendo in Italia, unita ad una forte dose d’ipocrisia, una causa importante della difficile situazione economica che sta vivendo anche l’agricoltura italiana. “Assurdamente, infatti, oggi in Italia non è possibile produrre ogm, ma, tuttavia, è ammesso mangiarli ed accettarli dal momento che li importiamo dagli agricoltori esteri che possono, invece, coltivarli ed esportarli: è un meccanismo diabolico e, per certi versi, obbligatorio dal momento che l’Italia produce, da sola, circa il 40% del suo fabbisogno di cereali: l’altro 60% da dove si crede arrivi? A meno che non si volesse far soffrire la fame ad una fetta importante di popolazione, è giocoforza ricorrere ai prodotti esteri. La FAO stessa, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, rimanendo in tema, ha recentemente ricordato che, entro il 2050, la popolazione mondiale toccherà i 9 miliardi con il conseguente aumento del fabbisogno di cibo del 70%; inutile ricordare, anche in questo caso, come la Federazione abbia dichiarato la necessità di utilizzare le biotecnologie poiché la resa per ettaro di grano e riso, con le attuali tecnologie agricole, ha raggiunto il massimo” ha dichiarato Michele Negretto.

CONCLUSIONE Il presidente di
Confagricoltura Vicenza ha voluto chiudere con un ultimo pensiero: ” Oltre metà della popolazione mondiale si nutre tranquillamente di ogm e, nel mondo, aumentano ogni anno di circa 9 milioni di ettari, le superfici coltivate con le biotecnologie: Confagricoltura Vicenza ritiene anacronistico pensare di fermare un processo iniziato da tempo a causa di un’antiquata concezione che vede, forse, la difesa d’interessi di bottega in primo piano ed invece uno scarso interesse per quella che dovrebbe essere, di contro, la finalità principale, ovvero la salute ed il benessere dei cittadini e degli agricoltori”.

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