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Economia Romano d'Ezzelino

Etra, continua la scia dei dissidi interni

Un documento datato 17 aprile che Vicenzatoday.it può svelare in esclusiva smonterebbe definitivamente le accuse mosse al dg Bossola sulle quali peraltro il presidente del consiglio di sorveglianza della multiutility pubblica non si pronuncia

Mentre rimane ancora tutta da definire la partita in corso, già iniziata peraltro, sulla futura governance di Etra, la multiutility pubblica dell'asta vicentina e padovana del Brenta è alle prese con una serie di rogne interne. Rogne che avevano fatto capolino sui media alcune settimane fa.

IL PROLOGO
Vicenzatoday.it del 22 giugno aveva dato conto dei dubbi del sindacato Fiadel sull'affidamento alla campana Biofaroil del servizio di raccolta olii alimentari esausti. Dubbi che in qualche modo si erano riverberati sul direttore generale Andrea Bossola. Quei dubbi però nello stesso servizio erano stati clamorosamente e immediatamente smentiti dalla ditta campana con tanto di carte. Bossola tuttavia in quel frangente era stato coinvolto in un contenzioso disciplinare di cui non si sono bene capiti ancora i contorni. Soprattutto alla luce del carteggio riservato giunto sul tavolo del consiglio di sorveglianza di Etra (un organismo di controllo presso il quale siedono alcuni sindaci che rappresentano la proprietà pubblica della spa).

CARTEGGIO ESPLOSIVO
Ebbene, in quel carteggio datato 17 aprile 2021 che Vicenzatoday.it è in grado di mostrare integralmente, i top manager di Etra, carte alla mano, dicono la loro sulla regolarità dei requisiti di Biofaroil. E dicono la loro parlando della totale regolarità della gara con cui Biofaroil ha acquisito l'incarico. Tra le fattispecie vagliate ci sarebbero infatti «la iscrizione alla Camera di commercio, la regolarità fiscale, il casellario giudiziario, il casellario sanzioni amministrative», la annotazione dell'Anticorruzione, «le verifiche antimafia» e la presenza nelle liste certificate ad hoc note come whitelist.

«SENZA ALCUNA TRATTATIVA CONCORRENZIALE»
Ma soprattutto Bossola fa presente che prima del del 2019-2020 e a ritroso sino al 2009, l'incarico per il conferimento degli olii esausti era sempre stato assegnato ad un altro soggetto (il gruppo Salgaim-Seb) «senza alcuna trattativa concorrenziale». Dal 2009 in poi per di più l'incarico era stato rinnovato di proroga in proroga per ben dieci anni allorché nel 2019 «constatato che la convenzione era ampiamente scaduta» si era deciso come peraltro già preannunciato «nell'atto integrativo del 30 marzo 2012 a cui mai era stato dato corso... di espletare idonea procedura di gara».

Detto in altri termini prima che Bossola e i suoi collaboratori decidessero per un radicale cambio di passo nel 2019, (Bossola è giunto in ditta ai primissimi del 2020 per vero), Etra aveva affidato a Salgaim a trattativa diretta la gestione degli olii: per di più in forza di un unico provvedimento poi prorogato di volta in volta. Come è possibile quindi che l'aver scelto un approccio più improntato alla trasparenza abbia procurato tanti guai al direttore generale Bossola? Ci sono forze interne o esterne alla multiutility che si sono messe in moto contro il dg o contro la Biofaroil?

IL SILENZIO DI BONTORIN
Interpellato più volte sul punto il presidente del consiglio di gestione di Etra (ossia l'avvocato padovano Andrea Levorato) aveva preferito non commentare. Chi scrive ha anche interpellato il presidente del massimo organo di vigilanza in seno alla spa pubblica: ossia il consiglio si sorveglianza, presieduto da Simone Bontorin, che poi è il sindaco di Romano D'Ezzelino nel Vicentino. Quest'ultimo contattato appunto da chi scrive per un commento, almeno per il momento, ha preferito non far conoscere il suo punto di vista.

Tra coloro che in passato avevano lanciato alcune bordate contro il management di Etra c'è appunto il sindacato Fiadel. Il quale col delegato patavino Carlo di Cunzolo sia su Vicenzatoday.it sia su Il Mattino non era stato per nulla tenero. Di Cunzolo però in merito alle accuse lanciate in passato ha corretto un po' il tiro spiegando ai taccuini di Vicenzatoday.it che in merito a quella vicenda «c'è un comunicato stampa» curato «dall'organizzazione sindacale» nel quale di chiede di procedere «con delle verifiche» in merito «a presunte» liason dangereuse eventualmente riscontrabili. Chi scrive ha anche contattato il privato che prima di Biofaroil aveva ricevuto l'incarico della gestione degli olii esausti da parte di Etra (vale a dire il gruppo veneziano Salgaim). Anche da parte di quest'ultimo però, almeno per il momento, non è giunto alcun commento.

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