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Economia Isola Vicentina

Caso Dhl-Diesel? La Cgil: «Un punto di svolta»

Dopo le critiche mosse dalla sigla di base Usb sulla vertenza per la gestione del polo logistico del comprensorio del Leogra, il sindacato confederale parla invece di accordo positivo tra le parti in termini di «legalità e rispetto dei diritti»

Quale futuro si prospetta per il polo logistico e smistamento che Diesel-Otb ha da tempo affidato a Dhl? Il passaggio tra la gestione del vecchio subappaltatore e il nuovo pone dei seri problemi al lavoratore? Dopo gli addebiti sulla vertenza giunti dal sindacato di base Usb, oggi 2 novembre è stata la Cgil-Filt del Veneto a prendere parola con una nota diramata nel pomeriggio. Nella quale invece la situazione veiene dipinta im modo più confortante. 

Più nel dettaglio nel dispaccio diramato oggi proprio la Cgil-Filt spiega che «un altro modello di logistica è possibile». Nella sua lunga disamina il sindacato confederale fa la storia delle vertenze legate alla gestione di una parte del magazzino affidata da Diesel-Otb a soggetti terzi. Sub-affidamento che, spiega ancora la Cgil, Diesel oggi non pratica più tranne che per il centro di smistamento e controllo di Isola che è affidato alla multinazionale Dhl. La quale a sua volta lo aveva affidato alla romana Amcar. Oggi quel sub-affidamento (che già aveva scatenato mille polemiche soprattutto nel luglio dello scorso anno) è in via di trasferimento ad un altra società del settore che si farà carico dei carichi pregressi, anche se non tutti, sostiene da giorni l'Usb.

Ad ogni modo l'accordo siglato il 21 ottobre presso il referato al lavoro della Regione Veneto per il centro isolano a detta della Filt-Cgil è comunque un sostanzioso passo in avanti rispetto al passato perché «fissa un punto di svolta nel mondo della logistica del Veneto, in linea con il protocollo sottoscritto, pochi giorni dopo, da Cgil Cisl e Uil con l'assessore al lavoro Elena Donazzan per la legalità in questo settore. Legalità e rispetto dei diritti - si legge nella nota - tornano finalmente al centro e rientrano nei posti di lavoro. In Diesel è così, a dimostrazione di come le aziende siano spesso più sensibili e attente al tema delle loro stesse associazioni di categoria. La linea è tracciata ma il percorso non si chiude a ottobre: nell'accordo sottoscritto infatti le parti si impegnano a monitorare l'andamento del processo nei prossimi tre anni, rafforzando il concetto di filiera e di lavoro diretto».

Appresso nella stessa nota si legge anche una presa di posizione di Romeo Barutta, componente della segreteria veneta di Filt-Cgil: «La nostra Regione è ancora una volta apripista nel settore. Le maggiori vertenze e gli accordi più importanti del 2021, anno della ripresa economica del Paese, sono quelli che interessano il mondo della logistica, tra tutte si pensi alle internalizzazioni in Fedex e Dhl, segnando delle pagine di avanzamento strategico della discussione. Se è vero, come è vero, che la logistica rappresenta in maniera sempre più decisa il core businness delle aziende, allora anche il lavoro della logistica va rivisto: lasciamoci definitivamente alle spalle le discussioni sul lavoro povero, su carichi e scarichi dei facchini. La vera sfida del futuro, e le recenti vicende lo hanno chiarito, è promuovere un lavoro sempre più qualificato e strategico, ricco di professionalità e di competenze, di un lavoro capace di creare un valore aggiunto, di un lavoro qualificato e dignitoso». Nella nota diramata oggi però non c'è alcuna replica alla accusa più circostanziata della Usb: quella per cui la Cgil avrebbe in qualche modo benedetto una richiesta ad alcuni lavoratori in procinto di trasferimento dal vecchio subappaltatore al nuovo. Quello di rinunciare ad ogni pendenza rispetto a contenziosi aperti prima soprattutto per alcune mensilità non corrisposte, pena la mancata assunzione nella nuova compagnia. Per Usb aveva descritto questa richiesta come una sorta di ricatto inaccettabile.

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