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Spv, 170 posti a rischio

Il ventilato licenziamento riguarda operai e impiegati nei cantieri della Superstrada pedemontana veneta in costruzione tra la provincia berica ed il Trevigiano: sul tappeto però c'è già una ipotesi di ricollocamento. Al momento non sono ancora chiare le ragioni alla base della decisione del concessionario

Sono 170 i posti di lavoro a rischio lungo i cantieri della Spv (meglio nota come Superstrada pedemontana veneta), in costruzione tra Vicentino e Trevigiano. Più esattamente si tratta di circa 130 operai nonché una quarantina di addetti tecnici tra impiegati e geometri . È quanto è stato comunicato ieri durante un incontro tra i delegati della Sis, la società concessionaria incaricata dalla Regione Veneto di realizzare e gestire l'opera e i sindacalisti delegati per conto delle categorie degli edili delle sigle della triplice ossia Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil. Sul tappeto «c'è il ricollocamento», quantomeno annunciato, di gran parte delle maestranze in un altra società del gruppo, vale a dire la Vis, ma gli operai temono un peggioramento della situazione contrattuale. Per vero ieri sarebbero comunque partite alcune lettere di licenziamento. «La situazione al momento è in divenire». Questa almeno è la prima impressione di Luca Rossi, segretario provinciale di Cgil-Fillea per la provincia berica il quale ai taccuini di Vicenzatoday.it fa sapere che «l'intenzione è quella di un pronto ricollocamento» anche se per definire la questione nel dettaglio «occorreranno altri incontri». In provincia di Vicenza tra i cantieri più attivi in ambito Spv c'è quello di Malo-Vallugana. Ad oggi non sono ancora chiare le ragioni alla base della decisione del concessionario giacché i sindacati al momento mantengono il riserbo sulla trattativa in corso.

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