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Economia

Gomorra a Vicenza: alta moda cucita da cinesi irregolari

Un'operazione della guardia di finanza ha fatte emergere una situazione di illegalità diffusa in 20 laboratori cinesi tra il bassanese ed il basso vicentino. 20 operai irregolari e IVA non pagata

Alta moda cucita negli scantinati delle periferie, da lavoratori irregolari e costretti a lavorare anche di notte. Non è la Gomorra di Saviano, ma una delle province più industrializzate d'Italia, la nostra. 

E' quanto emerge da un'operazione della guardia di finanza di Vicenza che ha trovato venti operai cinesi che lavoravano 'in nero' in nove laboratori tessili. I controlli hanno riguardato aziende situate nel basso vicentino e nel bassanese: i lavoratori, tutti provenienti dalla Cina, venivano impiegati, specialmente nelle ore notturne, nella produzione di capi di abbigliamento, a volte anche per nomi dell'alta moda italiana.

All'arrivo dei finanzieri c'é chi ha cercato di nascondersi, anche sotto le macchine da cucire, chi ha fatto finta di dormire seppur vestito, vicino ai macchinari. I finanzieri hanno quindi contestato violazioni alla normativa sul lavoro, che prevedono per ogni lavoratore in nero l'applicazione di una sanzione, da 1.500 a 12.000 euro, sia una sanzione in misura fissa pari a 150 euro per ogni giorno di lavoro prestato. Per due laboratori è scattata anche la sospensione dell'attività. Ulteriori accertamenti hanno portato a scoprire che le 9 ditte non avevano versato 100 mila euro di iva

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