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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Invasione russa in Ucraina, Confartigianato: “Imprese vicentine a rischio”

Vicenza è la 2° provincia per esportazioni manifatturiere verso la Russia. Gianluca Cavion, presidente Confartigianato Imprese Vicenza: “La crisi Russia-Ucraina per le nostre imprese rappresenta un problema molto rilevante”

“Le notizie che arrivano dall’Ucraina in merito all’attacco Russo ci preoccupano sotto molti aspetti in primis quello umano. Ogni conflitto porta con sé drammi nelle popolazioni che li subiscono e che in grande maggioranza sono estranee alle dinamiche geo politiche che ne stanno all’origine.  Sotto il profilo prettamente economico la situazione che si è venuta a creare con la crisi Russia-Ucraina per le nostre imprese rappresenta un problema molto rilevante considerato che Vicenza è la seconda provincia in termini di esportazioni verso quel mercato”. Ad affermarlo, con una nota, è Gianluca Cavion, presidente Confartigianato Imprese Vicenza.

Vicenza è infatti la 2° provincia italiana per esportazioni manifatturiere verso la Russia con 427,2 milioni di euro negli ultimi 12 mesi (ottobre 2020-settembre 2021). La Russia rappresenta poi il 12° mercato di destinazione di tutte le esportazioni vicentine, vale a dire il 2,2% dell’export. Tra il 2013 e il 2021 le esportazioni vicentine verso la Russia hanno accumulato un calo del 14,1%, meno intenso rispetto al -29,3% registrato a livello nazionale e al -26,2% del dato veneto. Tra i prodotti più venduti dalle imprese vicentine in Russia, la diminuzione maggiore è stata per i Mobili (-45,6%) e Apparecchiature elettriche e non elettriche per uso domestico (-23,5%).

Il rischio è che ora si ripeta una ulteriore frenata delle esportazioni in Russia dove, nei primi nove mesi del 2021, sono stati venduti prodotti per un valore di 309,4 milioni di euro, con una crescita del 18,1% rispetto allo stesso periodo del 2020, anno in cui le esportazioni sul mercato russo erano cresciute nonostante la pandemia (+6,1% sul 2019). I settori con la maggior concentrazione di micro e piccole imprese vendono in Russia prodotti per 134,4 milioni di euro nei primi nove mesi del 2021, pari al 43,4% del totale export manifatturiero. Tra i prodotti più apprezzati troviamo Prodotti in metallo (43,6 milioni di euro), Abbigliamento anche in pelle e pelliccia (30,5 milioni di euro) e Mobili (20,2 milioni di euro).

"Nel mercato sovietico il made in Italy e i prodotti artigiani sono apprezzati al punto tale che ci sono acquirenti disposti a riconoscere un valore molto alto vista la qualità che esprimono - conclude Cavion - questo vale tipicamente per i prodotti del settore alimentare, il mobile, l’artigianato artistico ma anche alcune produzioni manifatturiere. Inoltre il costante deprezzamento del rublo, e la crisi che sta subendo con le notizie di attualità, non favorisce né acquisti né ordini. Complessivamente quindi questa situazione, che potrebbe protrarsi per lungo tempo, porta con sé il rischio concreto che molti settori dell’artigianato in forte crescita e sviluppo verso il mercato russo rallentino o si fermino. L’invito che facciamo alla diplomazia, come cittadini ed imprenditori, è quello di attuare tutte le mosse possibili per conseguire una ricomposizione non bellica della situazione in corso nel rispetto degli accordi internazionali ma soprattutto delle popolazioni”.

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