Buste paga più leggere per tutti i veneti: in media un'ottantina di euro in meno all'anno, a causa dell'aumento dell'addizionale regionale Irpef. Il contributo totale dei lavoratori veneti sarà di oltre 200 milioni di euro, che finiranno nelle casse di Palazzo Balbi, per compensare i mancati trasferimenti da Roma.

La sorpresa è arrivata ieri, con il primo stipendio post manovra "Salva Italia" e, purtroppo, non sarà l'ultima. Tra due mesi toccherà all'addizionale comunale e all'Imu, la nuova imposta comunale sulle case, che sostituisce la vecchia Ici. Non volendo, in generale, intervenire sulle prime case, le amministrazioni saranno costrette ad aumentare il più possibile l'Irpef, se non vogliono chiudere i battenti.

Una piccola stangata per tutti i vicentini, tranne per chi ha redditi bassi: "A chi guadagna fino a 15 mila euro lordi - ha esemplificato il sindaco Variati - abbiamo tagliato l'addizionale Irpef. Ciò significa che non dovrà pagarla chi percepisce una pensione netta mensile fino a 1.190 euro o un dipendente che ha uno stipendio netto mensile fino a 1.060 euro. Per tutti gli altri ci sarà un'addizionale dello 0,6%". Quanto all'Imu, il sindaco ha confermato che non saranno applicati aumenti all'aliquota dello 0,4% introdotta dalla legge, tutta introitata dallo Stato. Per quanto riguarda la seconda casa, l'aliquota sarà invece innalzata allo 0,96%, che diventerà l'1,06% per le abitazioni sfitte. LA MANOVRA ANTICRISI DEL COMUNE DI VICENZA