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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia Schio

Vertenza Ava: Usb e Cgil ai ferri corti

Mentre l'azienda pubblica respinge le richieste della sigla di base su salario e condizioni di lavoro, tanto che si preannuncia un nuovo sciopero, i confederali criticano il sindacato indipendente per la sua condotta considerata troppo radicale

In ambito sindacale la querelle attorno allo stato di agitazione in «Ava - Alto vicentino ambiente», la società pubblica scledense che nel comprensorio del Leogra gestisce il ciclo dei rifiuti non accenna a rasserenarsi. Due giorni fa un incontro in prefettura avrebbe dovuto scongiurare una serie di scioperi futuri messi in agenda dal sindacato indipendente Usb, che chiede condizioni di lavoro migliori, chiede aumenti salariali e chiede che siano indetti i tavoli per eleggere i delegati aziendali. I confederali di Cgil-Fp, Cisl-Fp e Uil-Uil trasporti in una con Fiadel però non condividono l'approccio pugnace adottato dalla sigla di base. Tanto che oggi 15 luglio sia la Cgil sia l'Usb hanno fatto fatto la voce grossa con due differenti dispacci inviati nel pomeriggio.

«Per quanto riguarda le rivendicazioni circa la necessità di eleggere le nuove Rsu la Cgil è la prima a valorizzare l'importanza di questo organismo tanto che ci siamo spesi con forza affinché nel settore igiene ambientale - spiega la segretaria vicentina di Cgil Fp funzione pubblica Giulia Miglioranza - si procedesse con elezioni simultanee in tutto il territorio nazionale. Pertanto, dopo le proroghe dovute al periodo pandemico, ora attendiamo che vi sia una calendarizzazione a livello nazionale da parte degli organi deputati, ossia dalle sigle firmatarie del contratto nazionale e dalle parti datoriali. Respingiamo al mittente che la Cgil, ma non faccio fatica pensare che la cosa valga per gli altri confederali o per le altre sigle tirate in ballo da Usb, non abbia a cuore il tema dei carichi di lavoro del personale in tutta la provincia: Ava compresa. In questo senso il nostro impegno presente è teso a raccogliere tutte le istanze che dal territorio giungono dai dipendenti per poi portarle ai vertici aziendali».

La dirigente poi affina il suo pensiero: «Da parte nostra -  si legge - proprio perché per noi è importante portare a casa il risultato, è appunto prioritario avere il polso preciso della situazione e utilizzare lo strumento della contrattazione per trovare le soluzioni ai problemi. Non escludendo percorsi di mobilitazione dove necessario, ma provando prima a costrure tutti i percorsi possibili per dare risposte concrete ai lavoratori».

E ai colpi di fioretto della Cgil-Fp il sindacato Usb risponde con la sciabola. In una nota firmata da Luc Thibault, responsabile berico di Usb - settore privato l'accusa è precisa: «A differenza di quanto si legge su alcuni media locali tra noi dell'Usb e Ava non c'è nessuna distensione in corso perché le richieste da noi avanzate non sono state prese in considerazione dall'azienda. Se i sindacati confederali condividessero con noi le preoccupazioni circa le dure condizioni di lavoro in seno ad Ava - si legge - sciopererebbero con noi. Ma non lo hanno fatto. Due giorni fa ovvero il 13 luglio, la Prefettura di Vicenza aveva convocato un tavolo di mediazione per capire se da parte della società scledense ci fosse la volontà di dare vita ad una seria trattativa sia sulle condizioni di lavoro sia sulla necessità di indire le elezioni dei sindacalisti delegati aziendali, gli Rsu visto che queste nomine sono da mesi e mesi in regime di prorogatio».

Appresso un'altra considerazione: «Proprio perché era stato convocato questo tavolo e proprio perché a questo tavolo era prevista anche la presenza di Cgil-Fp, Cisl-Fp e Fiadel, noi avevamo deciso di sospendere temporaneamente lo sciopero. Purtroppo in quella sede - tuona Thibault - da parte dell'azienda non c'è stata alcuna apertura. Allo stesso modo l'atteggiamento sussiegoso della triplice, oltremodo morbido nei confronti della dirigenza della società, è stato la ennesima conferma. La conferma che sia l'azienda sia i sindacati confederali non hanno alcuna volontà di aprire gli occhi sulle enormi criticità da noi evidenziate. Per questo lo stato di agitazione riprende e per questo a breve daremo vita ad altre astensioni dal lavoro».

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