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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Eroi ai tempi della crisi: le fiamme gialle diventano popolari

L'ultima "impresa" della guardia di finanza berica è il sequestro di un tesoretto di 7,3 milioni di euro ad un orafo, che deve allo stato quasi 9 milioni di euro. Il 117 è diventato un numero utile

Sono i nuovi eroi ai tempi della crisi, che tolgono la "refurtiva" a chi cerca di non pagare le tasse, facendole inevitabilmente ricadere sulla collettività. Con le ultime operazioni eclatanti ma soprattutto con i dati del 2011, la guardia di finanza si è guadata una nuova popolarità, anche nel vicentino.

La provincia berica, sede di importanti imprese e soprattutto capitale dell'orificeria, è stata passata al setaccio dalle fiamme gialle, con risultati eclatanti: l'ultimo ccaso è quello di un imprenditore orafo al quale la GdF ieri è riuscita a sfilare, mettendolo sotto sequestro, un tesoretto di 7,3 milioni di euro nascosti in vari conti bancari. L’imprenditore doveva allo Stato 8,9 milioni per Iva evasa, ora ne deve soltanto uno e sei.

I militari agli ordini del colonnello Livio De Luca non hanno risparmiato gli abusi di finanziamenti a fondo perduto e neanche i furbetti degli scontrini: "E’ sbagliato dire che non servono - ha spiegato il  comandante per la provincia di Vicenza - tanto, dicono, ci sono già gli studi di settore per determinare il reddito del lavoro autonomo. Sbagliato. Chi non emette fattura o scontrini lo fa per mantenere l’azienda dentro i parametri di uno studio di settore che regolarmente supera e ai quali non ha diritto. Dovrebbe pagare tasse proporzionali ai veri ricavi percepiti, non lo fa. Salvo poi emettere scontrini a raffica quando gli scontrini gli sembrano pochi, pochi al punto da temere una nostra ispezione. Ecco che per non avere tra i piedi la Guardia di Finanza, fatturano regolarmente. Non criminalizziamo nessuno, ma è così".

Ma oltre alla micro-evasione, le fiamme gialle hanno inziato a entrare anche nelle banche: nella sola Vicenza cinque gli istituti di credito "verbalizzati" per operazioni sospette non segnalate (pari a 11,5 milioni di euro), uno di questi è stato sanzionato per aver «coperto» un’operazione di riciclaggio dai contorni oscuri. L'articolo di Vicenzatoday


 

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