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Economia viale Mazzini

"Gammadonna" snobbata dal ministro Meloni, Coppola: "Donne strategiche"

Non c'era, come era satato annunciato, il ministro Meloni ad aprire il salone dell'imprenditoria femminile che per il primo anno si tiene a Vicenza. Al suo posto Donazzan e Coppola

Non si è fatta vedere Giorgia Meloni, il ministro ai Giovani, che avrebbe dovuto aprire Gammadonna, salone nazionale sulle tematiche d'impresa e di imprenditoria femminile e giovanile, che quest'anno per la prima volta approda nel Veneto, dopo tre edizioni svoltesi a Torino dove è nato.

"Valorizzare creatività, capacità e tradizione e il Veneto è tutto questo" è stata la dichiarazione dell'assessore regionale all'economia Isi Coppola. Il tema di questa quarta edizione è "Donne e giovani: la vera sfida per il futuro del Paese": All'apertura è intervenuta anche Elena Donazzan, assessore regionale alla formazione e lavoro. Il trasferimento del salone in Veneto è avvenuto grazie anche al contributo della Regione nell'ambito del "Programma per l'Imprenditoria Femminile e Giovanile".

"Lo abbiamo fortemente voluto - ha detto l'assessore Coppola - perché la nostra Regione ha molto da dire su questi temi". L'assessore ha ricordato che il Veneto è stata la prima e unica regione italiana a dotarsi, fin dal 1999, di due leggi per l'imprenditoria giovanile e femminile, prima "a bando" poi "a sportello" presso la finanziaria Veneto Sviluppo, per essere a disposizione tutto l'anno alle esigenze del territorio. Coppola ha quindi sottolineato le numerose opportunità messe in campo grazie ad una rete informativa e formativa molto diffusa, che ha accompagnato la fase di "start up" delle nuove imprese, quella più difficile.

Puntare su giovani e donne è inoltre una delle priorità della strategia "Europa 2020" della Commissione Europea. Donazzan ha rilevato che il Veneto è tornato ad esportare come nel 2007, pur a fronte di una contrazione dell'occupazione. "L'economia - ha detto - è una cosa vera, fatta di uomini e donne, e non può essere affidata ad agenzie di rating. La finanza speculativa va combattuta. Le nostre materia prime sono cultura, identità, tradizione: il made in Italy è tra i più conosciuti al mondo e su questo dobbiamo continuare a investire e creare speranza per il futuro".

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