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Economia

Fallimento Vicenza: "Non saranno gli imprenditori berici a salvare il Lane"

Giovanni Giglioli, commercialista, ex assessore ed ex consigliere AIM, conferma la stima al collega De Bortoli e traccia un quadro sulla situazione economica della provincia

Il compito di De Bortoli è titanico: deve tutelare gli interessi dei creditori, compattare l'ambiente intorno alla squadra, che va rassicurata a sua volta, studiare i bilanci per trovare eventuali anomalie e risalire ai responsabili di queste, infine trovare seri ed affidabili investitori in vista dell'asta. E' bravo, è esperto, sono speranzoso che riesca nell'impresa.

Così Giovanni Giglioli, commercialista vicentino, nonché ex assessore e consigliere AIM, sul suo collega veneziano, chiamato dal tribunale di Vicenza a gestire il fallimento del Vicenza Calcio, una decina di giorni fa. 

De Bortoli, alla fine dell'udienza, dichiarò che per finire il campionato ci vorranno tre milioni di euro, mentre la prossima udienza, di avvio del procedimentimento consensuale, è fissata il 20 marzo. Andando a (grandi) spanne, per arrivare a quella data la società avrà bisogno di circa 1 milione, come farà il suo collega?

"Un'altra delle sue non facili mansioni è quella di non far aumentare il debito, quindi in queste 8 settimane dovrà cercare di far quadrare i conti, con la vendita dei biglietti, vendendo qualche giocatore che ha un valore di mercato, non dimentichiamoci i ragazzi del vivaio, collette, (ndr: sono in arrivo anche i 267mila euro della terza rata del paracadute di B) e soprattutto presentare al giudice i primi risultati dei contatti con potenziali futuri proprietari. In questo mondo, credo, conta molto anche l'affidabilità delle parole, oltre che, ovviamente, i fatti concreti".

Vicenza è una provincia notoriamente ricca ed industrializzata, è possibile che il club venga preso in mano da uno o più imprenditori locali?

"Mi sento di poterlo escludere categoricamente. L'impressione che ho, anche grazie alle mie attività professionali, è che il nestro territorio stia vivendo un periodo difficile e non si respira ottimismo. Ovviamente questo non è indipendente dal crack della Banca Popolare, che ha bruciato somme enormi di denaro. E' un momento in cui i nostri industriali preferiscono tenersi i soldi in cassa e non avventurarsi in imprese calcistiche dalla riuscita incerta. MI sembrerebbe quasi più realistico (ndr sorride) che si faccia avanti qualche ex giocatore che è riuscito a mettere da parte un bel gruzzolo e facciano una cooperativa per salvare quella maglia con la quale hanno esordito e/o giocato".

Tutti quelli che si erano fatti avanti per rilevare il Vicenza prima del fallimento, oltre al valore del blasone, al calore del pubblico fedele e numeroso, hanno sempre citato lo stadio. Non è un investimento interessante?

"Pura fantascienza. Sia la riqualificazione dello stadio Menti sia la costruzione di un nuovo impianto a Vicenza Est, come prevedeva il progetto di Vicenza Futura, in questo momento è follia. I curatori fallimentari sono praticamente diventati degli agenti immobiliari e voler costruire e/o riqualificare adesso vorrebbe dire buttare letteralmente decine e decine di milioni senza certezza alcuna di vederli tornare se non nel lunghissimo periodo. Ripeto: una follia o una suggestiva fantasia". 

Quale, allora, il futuro del nostro Vicenza?

"Voglio essere fiducioso, come è giusto che siano i tifosi e anche tutti i vicentini. De Bortoli, ribadisco, è un uomo in gamba, lo sta dimostrando, e spero che possa scrivere il lieto fine di questa triste pagina, con i "buoni" che vincono e i "cattivi" (se ce ne sono) che vengono puniti dalla giustizia". 

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