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Economia

Disoccupazione, firmato accordo per ammortizzatori sociali

Sono 650 milioni di euro da ripartire tra le Regioni in base alla spesa storica, contro un fabbisogno annuo stimato dalle Regioni di 1,8 miliardi di euro

Firmato stamani a Palazzo Balbi, sede della Giunta veneta, l'accordo tra Regione Veneto, rappresentata dall'Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan e le parti sociali (sindacati e imprenditori) per l'applicazione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori interessati alla cassa integrazione in deroga per il 2013, ridefinendo destinatari, obiettivi e modalità di questi strumenti.

"La Regione e le parti sociali all'unanimità - ha detto Donazzan - ribadiscono che, a causa dell'insufficienza delle risorse stanziate dal Governo, l'obiettivo di mantenere quanti più lavoratori possibili nel sistema produttivo e di assicurare un sostegno al reddito ai lavoratori disoccupati privi di altri ammortizzatori rischia di non poter essere pienamente conseguito. Pertanto, ci siamo impegnati con la firma dell'accordo a sostenere, in tutte le sedi, l'esigenza di ulteriori adeguati stanziamenti, così come previsto al punto 14 dell'Intesa Stato Regioni 2013".

In considerazione dei problemi occupazionali che investono il settore Sanitario e Socio-sanitario e il settore del Trasporto Pubblico Locale, privi di ammortizzatori sociali, l'accordo prevede che tali settori costituiscano oggetto di approfondimento su tavoli regionali che coinvolgano anche le istituzioni e le categorie interessate. Per quanto riguarda le disponibilità finanziarie attualmente assegnate dal Governo alle Regioni, Donazzan ha ricordato che sono notevolmente ridotte rispetto agli anni precedenti. Sono 650 milioni di euro da ripartire tra le Regioni in base alla spesa storica, contro un fabbisogno annuo stimato dalle Regioni di 1,8 miliardi di euro. In Conferenza delle Regioni è stato raggiunto l'accordo per il ripartito dell'80% delle risorse rimandando ad un secondo riparto il rimanente 20%. Al Veneto con il peso del 7,3% spettano 38 milioni di euro a cui si aggiungeranno le ulteriori risorse del rimanente 20% e le nuove risorse inserite nella legge di stabilità nazionale, per le quali tuttavia devono ancora essere stabiliti i criteri di riparto.

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