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Economia Quinto Vicentino

Forall, crisi ancora aperta: «Nessun investitore ha mostrato interesse nei confronti dell'azienda»

Il tavolo di confronto sulla situazione della ditta di abbigliamento, che ha visto la partecipazione dell'assessore regionale Donazzan, ha ribadito la necessita dell'intervento di un'investitore. I sindacati: «Si sono avvicinati molti potenziali player ma per ora nulla di fatto»

Nella giornata di lunedì 1 marzo è stato fatto il punto della situazione rispetto alla condizione della Forall di Quinto Vicentino. La crisi che ha colpito l'azienda e che ha portato alla chiusura del reparto produttivo, sta mettendo a rischio l'occupazione di circa 400 lavoratori. La strategia della società è quella della ricerca di un'investitore intenzionato a rilanciare l'attività del famoso marchio di abbigliamento. 

Al tavolo di aggiornamento di ieri ha partecipato l'assessore regionale al lavoro Elena Donazzan supportata dall’Unità di Crisi aziendali e con la presenza dei vertici aziendali e delle organizzazioni sindacali,dell’azienda del settore tessile di Quinto Vicentino (VI). Le parti hanno ribadito la necessità di rilanciare, in maniera coordinata, ogni possibile azione finalizzata alla ricerca di un acquisitore industriale della realtà produttiva vicentina. È stata concordata la strada del rafforzamento dell’attività di ricerca concertata tra le parti di un possibile investitore industriale che sia in grado di acquisire sia la realtà produttiva che lo storico marchio del settore dell’abbigliamento maschile di qualità.

«Abbiamo necessità di un acquirente industriale di questa realtà al fine di non disperderne il valore – dichiara l’Assessore Elena Donazzan. - La Regione manterrà stretta connessione da un lato con le parti sindacali e, dall’altro, con i rappresentanti ministeriali al fine di favorire l’emersione del maggior numero possibile di opportunità». 

Per adesso, come comunicano con  una nota FEMCA Cisl e FILCTEM Cgil,  all’azienda si sono avvicinati numerosi potenziali player ma che da nessuno c’è stato un interesse nei confronti dell’azienda. «Abbiamo quindi incalzato l’azienda su una maggiore impegno e su più temi per produrre tutti gli sforzi possibili per il perseguimento dell’obiettivo della continuità aziendale e della salvaguardia occupazionale. Impegno che sinteticamente vede la nostra ferma opposizione ad una prospettiva di cessazione dell’attività», precisano i sindacati, concludendo: «Ribadiamo la necessità, con il forte sostegno della Regione e del Mise (di cui stiamo ancora attendendo la convocazione) , di costruire assieme un progetto di vendita che sia appetibile per i buyer sfruttando le disponibilità e le aperture più volte confermate nei precedenti tavoli anche nei termini di un sostegno economico ad un nuovo progetto industriale».

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