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Indennizzi Fir? «Le associazioni facciano fronte comune»

Nonostante le previsioni della Finanziaria varata dalle Camere alla fine del 2022 i risparmiatori colpiti dal collasso delle ex popolari venete continuano a incalzare parlamento e governo affinché sia garantito il mezzo miliardo di ristori mancanti

Dopo «il tradimento» nell'ambito del varo della finanziaria di fine 2022 da parte della attuale maggioranza che regge il governo capitanato da Giorgia Meloni, la quale si era impegnata a rendere immediatamente disponibili i cinquecento milioni di euro in indennizzi da destinarsi ai risparmiatori colpiti dal collasso delle ex popolari, le associazioni tornano alla carica «perché sia riconosciuto un diritto già sancito da una legge che risale al 2019». È in questo contesto che si colloca l'iniziativa del coordinamento Ezzelino da Onara che ieri 4 febbraio al teatro parrocchiale di Debba, frazione nella estrema propaggine meridionale del Comune di Vicenza, in tarda mattinata, ha dato vita a un briefing per fare il punto della situazione. Ai microfoni di Vicenzatoday.it  il presidente Patrizio Miatello, ha spiegato che nel gennaio del 2023 «le associazioni che si battono per i diritti degli ex azionisti, a partire da quelli della Banca popolare di Vicenza e di Veneto banca, si sono prodigate non poco «col ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti» affinché le Camere, ma soprattutto il governo, riprendano il filo reciso con la finanziaria approvata a fine 2022. Finanziaria che aveva alla fine non aveva accantonato il mezzo miliardo che tutte le forze politiche in campagna elettorale avevano promesso sarebbe stato destinato agli stessi risparmiatori. Sempre ai microfoni di Vicenzatoday.it ieri ha parlato Rodolfo Bettiol. Noto docente universitario e penalista assai conosciuto nel Triveneto, Bettiol che è consulente legale di «Ezzelino da Onara», si è detto scettico sulla reale volontà del governo di procedere con l'assegnazione dei cinquecento milioni residui previsti nel fondo ad hoc istituito con la legge finanziaria del 2019: un fondo noto come Fir. Il professore ha comunque sottolineato come valga ugualmente la pena di fare pressione su palazzo Chigi. All'evento di ieri, come relatore, ha pure partecipato Giovanni Coviello nella sua veste di direttore della testata Vipiu.it. Una volta avvenuto il crollo dell'istituto di via Framarin, fa sapere appunto il direttore, a fronte di «responsabilità che andrebbero esplorate e cercate non solo negli imputati, comunque pochi rispetto ai possibili colpevoli all'interno delle singole banche», la creazione del Fir la si può comunque considerare alla stregua di una «conquista storica». Anche se la «sua versione attuale» va considerata «nettamente peggiore» rispetto a quella prevista dalla legge precedente ossia la legge 205 del 27 dicembre 2017. Quest'ultima, rimarca ancora il direttore Coviello, è stata «incomprensibilmente contestata da alcune associazioni più mediatiche e  autoreferenziali, sebbene caratterizzate da un grande seguito». Ad ogni buon conto, prosegue il direttore, «per la prima volta nella storia italiana è passato il principio che se gli azionisti delle banche, almeno quelle non quotate, vengono ingannati da informazioni non veritiere, a loro spetta un indennizzo». A margine dell'incontro hanno parlato anche due risparmiatori. Si tratta di Franco Carpin e Giuseppe Zini. I quali auspicano che il governo intervenga al più presto indirizzando «il mezzo miliardo residuo del fondo Fir agli aventi diritto». Secondo Miatello peraltro è importante «che in questo frangente le associazioni facciano fronte comune». Ad ogni buon conto il fronte delle associazioni che stanno alzando la voce in tema di indennizzi c'è l'associazione «Noi che credevamo nella Banca popolare di Vicenza e in Veneto banca». Quest'ultima sabato 11 febbraio 2023 ha in cartellone una convention al palazzetto dello sport del Centro Palladio di via Cavalieri di Vittorio Veneto a Vicenza: la kermesse (in attesa che i dettagli siano ufficializzati), per la quale sono attesi alcuni esponenti del governo e delle opposizioni comincerà alle 9,30 del mattino.

ASCOLTA LA TESTIMONIANZA DI BETTIOL, MIATELLO, CARPIN E ZINI

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