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Economia Arzignano

Settore pelle, continua lo scontro sui contratti

Dopo gli addebiti di Donazzan a Federconcia è quest'ultima a replicare a Palazzo Balbi. Ravazzolo: «Ci accusano perché vogliamo superare un sistema obsoleto e anacronistico che fa comodo ad alcuni portatori di interesse»

Il caso dei contratti nel settore conciario ormai è definitivamente deflagrato. Dopo l'attacco della giunta regionale del Veneto nei confronti di Federconcia, una associazione datoriale non allineata a Unic-Confindustria, è proprio Federconcia, dal suo quartier generale a Arzignano, a prendere carta e penna e a replicare all'assessore al lavoro Elena Donazzan. La nota redatta ieri in tarda serata è stata resa nota oggi 15 gennaio e porta la firma del presidente Franco Ravazzolo. Quest'ultimo replica secco proprio alle accuse di Donazzan la quale aveva definito «contratto pirata» l'accordo nel settore pelle sottoscritto appunto da Federconcia e dal sindacato Confial.

Ravazzolo spiega il suo pensiero facendo riferimento a due argomenti principali. Uno, rispetto al contratto in essere tra Unic-Confindustria e Cgil-Filctem, Cisl-Femca e Uil-Uiltec il contratto sottoscritto con Confial non è peggiorativo sul piano della retribuzione bensì migliorativo. Due, il sistema proposto da Federconcia è all'avanguardia nel Paese: basti pensare, rimarca Ravazzolo al riconoscimento di «un elemento perequativo regionale», fino «alla partecipazione agli utili dell'azienda».

Appresso un'altra stoccata. «Il contratto proposto da Federconcia, che ha curiosamente - scrive il presidente - unito nella critica alla nostra sigla Confindustria e controparti sindacali» di area Triplice, «è l'opposto di quanto asserito: non contratto pirata quindi, ma contratto di avanguardia che supera un sistema obsoleto e anacronistico». Poi un'ultima considerazione consegnata ai taccuini di Vicenzatoday.it: «Ci accusano perché vogliamo lasciarci alle spalle un andazzo anacronistico che fa comodo ad alcuni portatori di interesse».

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