rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

«Va semplificato l'accesso agli indennizzi Fir»

I risparmiatori colpiti dal crollo delle ex popolari, Veneto Banca e BpVi in primis, chiedono «vincoli meno asfissianti» per accedere al fondo statale dedicato ai ristori: e invocano anche una modifica della norma laddove quest'ultima rischia di colpire duramente chi ha commesso delle sviste nella compilazione delle schede di ammissione

In poco meno di cinquemila, più probabilmente «in quattromila», potrebbero essere esclusi dal fondo per gli indennizzi speciali, il Fir, istituito dallo Stato a beneficio dei risparmiatori colpiti dal collasso delle ex popolari a partire da Veneto banca e Banca popolare di Vicenza. A spiegarlo ai microfoni di Vicenatoday.it è Luigi Ugone. Il presidente della associazione «Noi che credevamo nella BpVi» sottolinea poi come il mancato inserimento di alcune voci di non facilissima comprensione: per esempio la presenza di conti cointestati con i genitori oppure la sottoscrizione di alcune polizze vita, non solo potrebbero invalidare la richiesta: ma soprattutto potrebbero essere il prologo, per gli autori della errata comunicazione alla commissione speciale che presso il Ministero dell'economia sta vagliando le pratiche, di una segnalazione per falso all'autorità giudiziaria. Poiché si tratta di sviste che nulla hanno a che fare con pretese per chissà quale indebito vantaggio, spiega ancora Ugone, è auspicabile che le Camere intervengano sul punto con una leggera modifica della norma. C'è bisogno, precisa Ugone, di «vincoli meno asfissianti».

Sempre ai microfoni di Vicenzatoday.it il presidente aggiunge un'altra considerazione. Per una parte di coloro che hanno fatto domanda di accesso al Fir, la commissione ministeriale che valuta le istanze dei risparmiatori colpiti dal crollo delle ex popolari, secondo «una interpretazione inopinatamente restrittiva della norma», chiede di dimostrare la presunta truffa subita dagli istituti di credito per ogni singolo acquisto di azioni il cui valore è poi crollato. Per Ugone questa lettura della norma non è ben sostanziata.

Così per bypassare l'interpretazione restrittiva della stessa «sarebbe necessaria e auspicabile quantomeno una circolare ministeriale» o magari una interpetzione autentica della norma che il Parlamento potrebbe affiancare alla modifica della legge già chiesta per evitare eventuali denunce alla magistratura penale da parte di chi non ha compilato correttamente le richieste.

ASCOLTA L'AUDIO-INTERVISTA A LUIGI UGONE

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Va semplificato l'accesso agli indennizzi Fir»

VicenzaToday è in caricamento