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Casa occupata a Vicenza: "Bimbi lasciati senza luce e gas"

Sabato 12 luglio, ore 16.00, piazza Matteotti, Vicenza è in programma una manifestazione per il "diritto all'abitare e per la costruzione di un Piano Casa dal basso, a partire dall'autorecupero degli immobili sfitti"

Sono passate ormai due settimane dall'occupazione di un appartamento sfitto dell'Ater in via Baracca 61, a Vicenza, da parte di una famiglia sfrattata con il supporto dell'Assemblea sociale per la casa (Asc Vicenza). "Da allora non è cambiato nulla - spiegano gli attivisti - La Prefettura non dà soluzioni concrete, l'Ater chiede lo sgombero e allo stesso tempo fa di tutto per lasciare senza acqua, luce e gas una famiglia con due bambine di 4 e 6 anni".

Per questo sabato 12 luglio, alle ore 16.00, gli attivisti e gli sfrattati scenderanno ancora una volta in piazza "per continuare a rivendicare l'importanza del diritto a una casa degna e a un reddito minimo, soprattutto per chi si trova in difficoltà in questo periodo di crisi - dicono - L'ondata ingiustificata di denunce che riguarda da alcuni mesi gli attivisti e le attiviste dell'Assemblea sociale per la casa non ci spaventa, anzi ci fa pensare che sia ancora più necessaria una presa di posizione da parte di molti in difesa dei diritti fondamentali, per rivendicare a più voci “casa, reddito e dignità” per tutte e tutti. Per questo, chiediamo di dare subito delle risposte concrete e rapide, che possano portare a una soluzione dignitosa per le famiglie sfrattate, diversa dalla proposta di rimpatrio".

"L'emergenza abitativa non è un problema di ordine pubblico che si risolve con sfratti e denunce, ma promuovendo l'autorecupero del patrimonio pubblico sfitto e concedendo la residenza e le utenze di acqua, luce e gas anche (e soprattutto) a chi occupa una casa per necessità, come conseguenza dell'immobilismo delle istituzioni coinvolte, a partire dalla Prefettura, l'Ater e - in questo caso specifico - i servizi sociali e il Comune di Noventa Vicentina - concludono - Di fronte al continuo aumento degli sfratti per morosità, infatti, l'autorecupero del patrimonio pubblico sfitto è una proposta alternativa che le istituzioni locali devono cominciare a prendere in considerazione seriamente, sia perchè allude a forme di cooperazione sociale come risposta alla crisi, sia perchè permetterebbe di ridurre una parte delle domande di case che non viene soddisfatta".
 

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