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Oltre 40 mila vicentini a cena fuori per San Valentino, boom per gli agriturismi

Il presidente degli agrituristi di Terranostra, Riccardo Lotto: “In totale una spesa media di più di 2,5 milioni di euro”

Sono oltre 40 mila i vicentini che hanno scelto di festeggiare la giornata degli innamorati con una cena romantica in ristoranti, trattorie ed agriturismi. È quanto stima Coldiretti Vicenza per San Valentino, la festa degli innamorati, che dopo le restrizioni degli ultimi anni a causa del Covid fa segnare un ritorno ai livelli pre pandemia per quanto riguarda le attività di ristorazione, con una spesa stimata in oltre 2,5 milioni di euro.

“Quest’anno si registra un vero e proprio boom per gli agriturismi – spiega il presidente degli agrituristi di Terranostra, Riccardo Lotto - con una pioggia di prenotazioni iniziata già dalla settimana scorsa, secondo l’analisi di Terranostra Campagna Amica. Rispetto allo scorso anno si stima un aumento delle presenze con punte del 30%. A far la parte del leone è la cucina della tradizione, con i cuochi contadini impegnati a proporre ricette antiche o rivisitate, magari con l’utilizzo di ingredienti afrodisiaci pensate appositamente per la festa degli innamorati”.

San Valentino rappresenta il primo banco di prova del 2023 e conferma che l’agriturismo è entrato definitivamente nel cuore e nelle abitudini dei cittadini, grazie al notevole processo di qualificazione del settore che è oggi in grado di offrire servizi diversificati tra loro che attirano non solo gli amanti della buona cucina e della serenità, ma anche escursionisti, nostalgici delle antiche tradizioni, naturalisti e sportivi.

Naturalmente, per la giornata degli innamorati, non si potrà dimenticare un omaggio floreale. Un dono che peserà per le tasche dei vicentini per circa 35 milioni di euro.

“Nonostante il maltempo ed il caro-energia i fiori non mancheranno per San Valentino, che è tradizionalmente tra i momenti più importanti del settore florovivastico, che vale 35 milioni di euro nel Vicentino, garantisce migliaia di posti di lavoro e, soprattutto, contribuisce a salvare il territorio con le proprie coltivazioni”.

L’omaggio floreale, quindi, resiste e si conferma simbolo di San Valentino con la tendenza a diversificare puntando oltre alle rose su primule, bulbose azalee ed orchidee. “I fiori vincono, perché – conclude Coldiretti Vicenza – permettono di esprimere, con classe, fantasia e prezzi ragionevoli, i propri sentimenti senza intaccare sensibilmente il proprio bilancio, e sono più graditi dei cioccolatini che rischiano di compromettere il duro “lavoro” di queste settimane per tornare in forma dopo le festività natalizie.

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