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Economia

Banche Venete, 500 in piazza contro Zonin e il Governo

La manifestazione degli ex-soci della Banca Popolare di Vicenza e di Veneta Banca si è svolta venerdì sera con molta rabbia ma senza disordini. Molti gli appelli e le critiche verso il mondo politico

Al grido di "Governo ladro", "Ridateci i nostri soldi" ma anche "Variati vieni fuori" si è svolta venerdiì sera dalle 20 a poco dopo le 21. La manifestazione ha contato circa 500 persone e si è svolta sotto il controllo delle forze dell'ordine senza incidenti se non il violento acquazzone che l'ha interrotta prima del previsto e che ha fatto disperdere i manifestanti.

IL VIDEO CON LE TESTIMONIANZE

Piazza dei Signori è stata invasa per un terzo da un popolo di ex azionisti delusi e arrabbiati che si sono fatti sentire con fischietti  e striscioni variopinti. Ma anche un popolo rassegnato nell'aver perso dei soldi. "Non rivredemo più un quattrino" era la frase più ricorrente. Molti però gli appelli, da parte dei promotori - "Noi che credevamo nella Bpvi" e "Coordinamento Don Torta" - alla chiamata alle armi, anche per i molti ex-soci che non erano in piazza, per andare a Roma "a incatenarsi davanti a Montecitorio". 

La richiesta principale è la sospensione del decreto del Goveno per la liquidazione delle Banche Venete, che ha permesso l'entrata di Intesa San Paolo. Tra i presenti al corteo, il senatore Movimento 5 Stelle Enrico Cappelletti e un gruppo di sindaci di alcuni Comuni del vicentino e del trevigiano con tanto di fascia tricolore. Dalla Marca sono arrivati cinque pullman di manifestanti. Significativo il minuto di silenzio, seguito dalla recita del Padre Nostro, fatto osservare da don Enrico Torta: "Qui stanno mettendo in croce 200mila persone", ha concluso poi il sacerdote.

Banche Venete, la manifestazione del 30/6/2017

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