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Economia

Centri di formazione personale, 150mila euro di finanziamento da Banca delle Terre Venete

Il Presidente Sasso: «Un aiuto concreto per rafforzare il legame tra il mondo del lavoro e quello dell’istruzione, in un momento in cui si ricercano nuove professionalità e competenze»

Il CdA di Banca delle Terre Venete ha deliberato lo stanziamento di un plafond di 150 mila euro per contribuire alla formazione professionale dei giovani delle province di Treviso e Vicenza. È il “dono di Natale” degli oltre 14 mila soci dell’Istituto al proprio territorio. In occasione delle festività natalizie è ormai tradizione che la Banca accolga la proposta della base sociale di destinare un contributo a sostegno di progetti ed iniziative che abbiano una ricaduta diretta nella zona di competenza. Negli ultimi anni, in occasione del Natale, sono stati aiutati nello specifico ospedali, realtà cooperative e del volontariato e giovani studenti.

Quest’anno una destinazione distintiva: la cifra, deliberata nei giorni scorsi dal CdA, servirà ad attivare percorsi formativi innovativi all’interno dei piani di studio dei Centri di Formazione Professionale (CFP) accreditati presso la Regione Veneto, con lo scopo primario di rispondere alle nuove esigenze del mondo del lavoro, delle realtà produttive del territorio e dei suoi distretti industriali. Gianfranco Sasso, Presidente di Banca delle Terre Venete, dichiara: “I cambiamenti in atto nella nostra società ed in particolare nel mondo delle imprese, resi ancora più impellenti in seguito alla pandemia, stanno accelerando processi urgenti quali la digitalizzazione e la transizione 4.0. Entrambi gli ambiti, al pari di settori lavorativi emergenti, necessitano di nuove competenze e professionalità, di figure formate e versatili. Il ruolo dei Centri di Formazione Professionale risulta fondamentale in questo percorso e, attraverso questo dono dei soci di Banca delle Terre Venete, crediamo possa giungere un contributo concreto utile alla formazione dei nostri giovani, rafforzando ulteriormente legami e connessioni tra il mondo del lavoro e quello dell’istruzione”.

Entro la fine del 2022 saranno sei i percorsi di studio finanziati e riguarderanno nuove professioni legate al digitale, profili tecnici specializzati difficilmente reperibili dalle imprese, antichi mestieri da valorizzare e rilanciare, anche in chiave tecnologica, l’ingresso di soggetti diversamente abili in azienda e altri ambiti che le direzioni degli stessi Centri di Formazione Professionale riterranno utili alla formazione dei propri studenti e, così, al loro approdo nel mondo del lavoro. Pietro Pignata, Vice Presidente Vicario dell’Istituto, sottolinea: “L’attuale disallineamento tra domanda e offerta di lavoro è questione preminente, che una Banca del territorio - e come tale di famiglie, giovani e imprese - non può ignorare e a cui anzi deve contribuire per la soluzione. Lo stanziamento di questo plafond è scelta lungimirante, che ci conferma Banca moderna, ma soprattutto sensibile ai nuovi bisogni della società, a maggior ragione quelli che riguardano le nuove generazioni ed il loro futuro”.

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