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Cucina Torrebelvicino

Cos'è la "bondola"

L'origine di questo piatto si perde nel tempo e nella tradizione contadina. La "bondola" è un insaccato simile al cotechino che grazie all'uso di budella di maiale e di manzo permette una maggior conservazione della carni. Nella tradizione vicentina si serve con la lingua, in maggio durante la festa "dell'Assunzione"

Tonda, saporita, perfetta con la lingua, la bondola è uno dei piatti tipici della tradizione vicentina ed in particolare della zona di Torrebelvicino, dove ogni anno una sagra ne celebra la bontà, il sapore e i poteri scaramantici. 

Le origini

L'origine della bonola si perde nel tempo, Il nome deriverebbe dal latino "botulo", ossia budello, anche se alcuni storici della cucina lo associano voce arcaica della lingua parlata nella pianura badana che indicava un oggetto tondeggiante. Entrambe le spiegazioni sono valide, visto che si tratta di un insaccato, simile al cotechino, di forma tondeggiante rivestito dal buedello del maiale o del manzo. 

La preparazione

Nella Bodola, infatti, carni e cotiche vengono macinate singolarmente, per poi essere impastate insieme a sale, pepe, cannella e chiodi di garofano. L'impasto viene in seguito macinato una seconda volta e infine insaccato in una vescica di maiale o vitello.  Grazie a questo accorgimento, la bodola resiste più a lungo rispetto al cotechino, arrivando ad essere consumata in primavera. 

Un protezione contro i serpenti

Nella tradizione di Torrebelvicino, la bondola viene servita con la lingua, mescolata in pezzi all'impasto o inserita intere nel cuore dell'insaccato. L'usanza vuole che così preparata la bondola venga servita in maggio durante la festa dell'assunzione, una sorta di rito della tradizione che permetterebbe di evitare i morsi di animali con la lingua bifida come i serpenti. 

Fonte: www.comunideco.it

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