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Cucina

Carnevale: la ricetta dei crostoli di Vicenza

Chiacchiere, frappe, bugie, cenci, galani: chiamateli come volete ma divertitevi a prepararli per martedì grasso

I Crostoli, le golose sfoglie fritte spolverate di zucchero a velo, sono il Dolce di Carnevale per eccellenza insieme alle Castagnole! Che a seconda della regione italiana in cui vengono preparate, assumono nomi diversi: Frappe a Roma, in Toscana diventano i Cenci. In Piemonte sono le bugie, c'è chi le fa a forma di nodini o fiocchetti o chi addirittura ha deciso di farle ripiene, come se fosse un fagottino che al suo interno custodisce qualcosa di prezioso. in Veneto il nome cambia in base alla località: crostoli nel trevigiano, galani nel veneziano ma anche frappe, sossole a Verona. 

Ricetta dei crostoli veneti

Ingredienti per 4 persone: farina 500g, tuorli 5, zucchero 90g, burro 25g, vanillina 1 bustina, grappa bianca 2 cucchiai, olio per friggere (meglio se di arachidi) 1 litro,  zucchero a velo, sale un pizzico 1 limone grattato.

Procedimento

1.    Fate fondere il burro in un pentolino.
2.    Versate la farina sulla spianatoia, ammucchiatela, fate un buco nel mezzo e versatevi le uova, la grappa, il burro fuso, lo zucchero, la vanillina, la buccia di limone grattata, un pizzico di sale. Amalgamate sino a ottenere un composto omogeneo.
3.    Formate con la pasta una palla, avvolgetela con la pellicola alimentare e lasciatela riposare per circa 1 ora.
4.    Trascorso questo tempo, con l’aiuto di un matterello o dell’apposita macchinetta, stendete una sfoglia sottile e ritagliatela con la rotella in rettangoli irregolari.
5.    Versate l’olio in una padella dai bordi alti, fatelo riscaldare; quando è caldo tuffatevi i crostoli e fateli friggere fino a che risulteranno dorati e avranno formato in superficie alcune bollicine (tipiche dei crostoli).
6.    Prelevate i crostoli con una schiumarola, sgocciolateli, sistemateli su un foglio di carta assorbente per far loro perdere il grasso in eccesso.
7.    Spolverate i crostoli abbondantemente con lo zucchero a velo e serviteli caldi o freddi.

Note / consigli:  se il composto risulta troppo denso, aggiungere 1 bicchiere di vino bianco, se frizzante anche meglio (consiglio il prosecco).

Possono essere ricoperti da miele, cacao, o anche annaffiati da alchermes (liquore italiano utilizzato soprattutto per la bagna dei dolci, dal colore rosso è considerato elisir di lunga vita) o serviti accompagnati da cioccolato fondente e vino passito.

Storia dei crostoli

Gli storici invece hanno trovato radici ben più antiche. I romani, infatti, usavano cuocere dei dolci a base di farina e uova che friggevano nel grasso di maiale. Questi frictilia, economici e rapidi da preparare, venivano distribuiti in grandi quantità alla folla che si riversava per le strade durante il carnevale romano. Crostolo deriva dal latino crusta. A Venezia, vengono chiamati “Galani” mentre nella terraferma prendono il nome di “Crostoli” ma l’impasto non cambia. L’unica differenza consiste nello spessore: i galani infatti sono più sottili rispetto ai crostoli. I crostoli, presenti soprattutto nella terra ferma Veneziana, sono a formato rettangolare o a rombo, con i bordi arricciati, una po’ più spessi e a volte con un taglio nel mezzo, che li fa arricciare. I galani, tipici proprio della città di Venezia , sono delle strisce di pasta tagliata a forma di nastro, detto appunto galan, molto sottili e friabili.

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