rotate-mobile
Cronaca

Ville palladiane a Vicenza: "Promozione turistica ancora carente"

Il vicesindaco precisa: "Se negli anni scorsi è stato fatto un lavoro molto solido sul fronte tecnico del monitoraggio e della tutela architettonica e paesaggistica, non possiamo dire altrettanto della valorizzazione e promozione turistica del sito"

“Se negli anni scorsi è stato fatto un lavoro molto solido sul fronte tecnico del monitoraggio e della tutela architettonica e paesaggistica, non possiamo dire altrettanto della valorizzazione e promozione turistica del sito, cioè della sua capacità di parlare al mondo”. Nel ventennale del prestigioso riconoscimento UNESCO attribuito ai monumenti e alle ville del Palladio di Vicenza e del Veneto, il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci ha fatto un primo bilancio dei punti di forza e delle criticità del sito di cui il Comune di Vicenza è referente, in occasione dell'invio al Ministero del beni e delle attività culturali e turistiche del rapporto che ogni sei anni viene predisposto per la Conferenza generale dell'UNESCO.

IL PALAZZO DA SCHIO RIMESSO A NUOVO
 
IL SITO. “La città e le ville palladiane – ha dichiarato il vicesindaco – rappresentano un sito seriale assolutamente unico. Caratterizzato dalla firma del Palladio, padre dello stile che più ha influenzato l'architettura dei tre secoli successivi nel mondo occidentale, brand estremamente riconoscibile quindi dallo straordinario appel, il nostro sito UNESCO è allo stesso tempo estremamente complesso, perché frammentato in 23 monumenti e 24 ville sparse in un territorio che coinvolge la Regione, sei Province, 21 Comuni, 5 soprintendenze, enti, associazioni e un discreto numero di proprietari privati. Di qui la difficoltà di affinare un coordinamento oggi più che mai indispensabile per promuovere il sito in modo unitario, dai biglietti ai trasporti, dagli orari di apertura ai servizi di accoglienza, sulla falsariga di ciò che da molti anni fa ad esempio il sito dei castelli della Loira”.

MANCA IMMAGINE COORDINATA. Ecco perché non si è ancora riusciti ancora a  “vendere” un'immagine coordinata del sito, fatta eccezione per il buon lavoro fatto nel territorio provinciale dal consorzio Vicenzaè. Ecco perché, come appare dallo stesso rapporto, le entrate relative ai visitatori risultano estremamente basse (1% delle risorse), indice di un numero di visitatori ancora troppo contenuto rispetto alle reali potenzialità del sito. Sempre sul fronte delle risorse, il vicesindaco ha evidenziato come sia sostanzialmente il Comune a investire più di tutti gli altri attori (63% delle risorse) per mantenere integro il sito con interventi che riguardano non solo il singolo monumento, ma l'intero ambito cittadino. “In realtà, essendo Vicenza un Comune dai conti assolutamente in regola, potremmo fare molto di più. – ha commentato Bulgarini – Per questo motivo, come membri del consiglio direttivo dell'associazione Beni Italiani UNESCO chiederemo lo scomputo dal patto di stabilità delle spese per interventi strutturali sui siti UNESCO, oltre che nuove norme che ci assicurino maggior capacità di tutela del patrimonio mondiale di fatto affidato alle città”.
Quanto alle altre criticità, l'assessore ha ricordato la segnalazione nel rapporto dell'edificazione del complesso di Borgo Berga e della base americana Del Din, elementi potenzialmente negativi per il sito, mentre ha rilevato che l'interno patrimonio UNESCO ha superato senza eccessivi traumi l'alluvione del 2010. Per spostare l'obiettivo del sito sul fronte della valorizzazione culturale e turistica, l'ufficio UNESCO, storicamente incardinato nel settore urbanistica, è stato assegnato al settore cultura e promozione della crescita, di comune accordo tra gli assessori Bulgarini d'Elci e Dalla Pozza.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ville palladiane a Vicenza: "Promozione turistica ancora carente"

VicenzaToday è in caricamento