Il furto del ritratto di Andrea Palladio messo a segno giovedì a Villa Valmarana ai Nani, a Vicenza, potrebbe essere un colpo di bassa manovalanza criminale, non un furto su commissione.

Sembra essere questa l'ipotesi sulla quale stanno lavorando gli investigatori, per scoprire gli autori di un'azione che e' stata fin troppo semplice nel modus operandi: il ritratto di Palladio, probabilmente una copia del '700 di un'opera di Giambattista Maganza, e' stato asportato dal muro della sala principale della foresteria della Villa semplicemente staccandolo da un chiodo. In maniera maldestra, perche' il ladro ha anche rotto un ricciolo della cornice in legno, lasciato a terra. Poi ha potuto allontanarsi indisturbato - ne' la sala ne' il quadro erano protetti da allarme - seguendo un vialetto che porta ad un cancello laterale, azionato da un pulsante interno. Il furto sarebbe avvenuto tra le 7 e 30 e le 9 del mattino. Il quadro ha un valore artistico di poche migliaia di euro, ma un grande valore simbolico: e' infatti il ritratto piu' noto del grande architetto veneto del '500, e per questo e' pressoche' impossibile da piazzare sul mercato.

Gli agenti di polizia hanno gia' sentito finora una decina di persone che vivono o risiedono nella villa veneta, tra cui la stessa proprietaria, contessa Carolina Valmarana, ed il custode. Secondo quanto si e' appreso, le telecamere di sicurezza coprirebbero soprattutto l'ingresso principale della dimora, celebre soprattutto per gli affreschi di Giambattista e Giandomenico Tiepolo che la abbelliscono, nella palazzina e nella foresteria, citati anche da Goethe.