"Aiutatemi! Sono incinta. Mio marito mi vuole uccidere" E' iniziata così la telefonata agli operatori del 118 di una donna nigeriana residente all'interno del complesso Campiello. L'ennesimo litigio, martedì poco prima dell'ora di pranzo stava degenerando e lei ha deciso di chiedere aiuto. 

Non essendoci feriti, la chiamata d'emergenza è stata passata alla polizia che ha fatto intervenire le volanti. Arrivati al condominio di viale San Lazzaro, però, gli agenti non riuscivano a rintracciare la nigeriana, una donna dell'87 con precedenti per droga. 

Il cellulare da cui era stata inviata la richiesta d'aiuto per oltre mezz'ora è suonato a vuoto, tanto da far supporre che fosse accaduto il peggio. Attorno alle 12 e 15, la donna ha finalmente risposto al telefono facendo entrare in casa i poliziotti. Del marito, nigeriano del 72 anch'egli gravato da precedenti per spaccio, nessuna traccia. L'uomo se ne era andato dopo che la discussione  era diventata un vero pestaggio. La futura mamma, infatti, perdeva sangue dalla bocca dopo essere stata uncinata con le dita dal compagno. Inoltre, l'uomo si era accanito su di lei prendendola a pugni all'addome e al volto.

Gli agenti l'hanno immediatamente accompagnata al pronto soccorso dove è stata medicata. Fortunatamente le botte subite non hanno avuto conseguenze per il bimbo che porta in grembo. 

Paradossale l'epilogo della vicenda: dall'ospedale la vittima ha chiamato il marito che si è precipitato al pronto soccorso. Gli agenti che attendevano l'esito delle visite della donna per raccoglierne la denuncia, si sono visti sfilare la coppia davanti. I due sono tornati a casa insieme come se nulla fosse successo, avevano fatto pace.