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Cronaca

Vaccini, si rischia il caos: ancora nessuna direttiva dalla Regione

Sono circa 4000 tra bambini e ragazzi vicentini da vaccinare per essere in regola con la legge Lorenzin. Il governo Veneto non ha però ancora un piano per indirizzare Ulss e scuole a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico

Nei palazzi della Regione Veneto si attende il responso sul ricorso fatto il mese scorso alla Consulta contro l'obbligo di vaccinazione imposto dalla legge Lorenzin. A pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico sia per i bambini delle scuole materne che per gli alunni delle scuole dell'obbligo, Palazzo Balbi non ha ancora emanato una direttiva per regolare i dettami della legge e uniformare le procedure con le Ulss.

Secondo una stima, confermata dall'Ulss 8,  sono circa 4000, tra bambini e ragazzi, le persone che dovranno essere vaccinate. Ad oggi, le direttive fanno riferimento all'ultima circolare emessa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca inviata il 17 agosto alle scuole. Lì ci sono le prime indicazioni operative per l’attuazione del decreto-legge n.73 del 7 giugno 2017, convertito con modificazioni dalla legge n. 119 del 31 luglio 2017, in materia di prevenzione vaccinale.

Il rischio nelle scuole materne è la non ammissione per i bambini sotto i sei anni che non sono in regola coi vaccini. Entro il 10 settembre le famiglie dovranno dimostrare l'avvenuta profilassi obbligatoria, pena la non ammissione, trasmettendo alla scuola la documentazione apposita. Nel caso in cui non venga presentata, i genitori deve produrre un documento che comprovi un appuntamento fissato con la Ulss per la vaccinazione. Altra possibilità è quella dell'autocertificazione, che però non è sostitutiva: entro il 31 ottobre i documenti devono pervenire alla scuola. Questa data è anche quella fissata come termine ultimo di presentazione della documentazione per le scuole dell'obbligo.

Le due Ulss beriche si stanno organizzando per quella che, a circa venti giorni dall'inizio della scuola, potrebbe essere una situazione di emergenza, con decin di migliaia di vaccinazioni da effettuare entro i tempi stabiliti. Il che si traduce in una mole enorme di lavoro che richiederà personale ma anche spazi, risorse e coordinamento dei tempi. La 119 coinvolgerà poi anche le segreterie delle scuole che dovranno far fronte a tutta la procedura informativa e di registrazione per stabilire chi è in regola e chi no.

La legge Lorenzin ha tagliato alcuni vaccini obbligatori (da 12 a 10) e previsto sanzioni per i genitori contrari alla profilassi, reintroducendo l'obbligo, dopo 18 anni, fino ai 16 anni di età.I vaccini somministrati in forma esavalente, cioè con un'unica profilassi, sono sei: difterite, tetano, pertosse, polio, epatite B, emofilo mentre gli altri 4 in forma tetravalente : parotite, morbillo, rosolia e varicella. Non obbligatorie ma raccomandate le vaccinazioni per meningococco B e C, pneumococco e rotavirus.
Se per i piccoli fino a sei anni la mancata vaccinazione equivale all'escussione dalla materna o dal nido, nel caso delle scuole dell'obbligo scattano le sanzioni per i genitori che possono arrivare a 1000 euro. L'esonero dai vaccini richiede un certificato pediatrico o una autocertificazione valida fino al 10 marzo, data ultima per consegnare i documenti. Tutte le vaccinazioni obbligatorie sono gratuite.

LA GUIDA PER LE SCADENZE E LE PROCEDURE

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