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Cronaca Zona Industriale / Viale dell'Oreficeria

Vicenza Oro: quello che non va, le proteste

Piovono polemiche sul nuovo format della Fiera dell'Oro di Vicenza, malumore tra gli espositori per il riposizionamento degli stand e alcune lacune dell'organizzazione

La rivoluzione voluta dall'organizzazione di Fiera Vicenza è in atto, ma non piace a tutti, e c'è chi tra gli espositori si sente come i nobili francesi in fila per la ghigliottina. 

Nuovi accordi commerciali, siglata sabato una fratellanza tra Vicenza e la fiera di Hong Kong per portare 4.200 espositori in oriente, nuove disposizioni per gli stand, sono solo alcune delle novità lanciate a VicenzaOro January dal presidente Matteo Marzotto, che in apertura della manifestazione ha ricevuto il plauso romano del viceministro Carlo Calenda per l'intesa trovata con la storica rivale di Arezzo. Le novità, però, non piacciono a tutti.

 La prima critica ad alta voce l'ha fatta sulle pagine de La Nazione l'imprenditore aretino Gabriele Veneri, che ha accusato Fiera Vicenza di imporre nuovi stand ad aziende già presenti all'interno dell'esposizione, con un forte aumento delle spese, e di non avere una buona organizzazione, visto che non tutti gli allestimenti il primo giorno erano completati. 

Girando per gli stand degli espositori la sensazione che il malcontento non sia un caso isolato, anche se in molti preferiscono restare anonimi. 

Un'imprenditrice vicentina spiega: "Sono presente in Fiera da due anni la mia è un'azienda giovane, ma quest'anno ci hanno cambiato padiglione, spostandoci ai margini in un contesto più piccolo meno visibile che ci è stato imposto. E' evidente che ci sono stand di serie A  e serie B, ma così è difficile far crescere il proprio marchio". 

A non piacere la decisione, annunciata un anno fa, di rivedere il contesto espositivo per motivi estetici, facendo utilizzare agli espositori, anche quelli già presenti da anni, gli stand della fiera rimodernati da architetti decisi dall'ente e non dai privati. 

Il direttore marketing di una nota azienda orafa vicentina fuori dal suo stand spiega: "Sono cambiate molte cose, non tutte al meglio e l'organizzazione non è certo impeccabile. Molti dei miei colleghi sono arrabbiati, e anche noi abbiamo trovato alcuni difetti nell'allestimento dello stand, poca roba ma che ha complicato la preparazione nei giorni prima dell'apertura. Tuttavia, bisogna dire, che c'è molta gente, slo alla fine della fiera capiremo se è l'anno buono per ripartire, ma il "traffico" nei corridoi è sempre positivo". 

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