Professori e personale amministrativo, tecnico ed ausiliario scenderanno in piazza per protestare contro la riforma Renzi, martedì mattina. L'attività didattica potrebbe non svolgersi regolarmente. 

Tutte unite le maggiori sigle sindacali del mondo dell'istruzione, la scuola disegnata dal governo non piace. Su banco degli imputati finiscono: le nuove funzioni del preside che diventa un manager, la nomina diretta dei docenti e le mancate assunzioni dei precari. Nel disegno di legge del governo Renzi, infatti, il dirigente scolastico avrà maggiori poteri nella gestione degli istituti e potrà selezionare direttamente i docenti da assumere scegliendo da un albo regionale. 

Per le stesse ragioni lo scorso 23 aprile una cinquantina di insegnati aveva dato vita ad un flash mob, accendendo dei lumini in segno di lutto per la morte della scuola pubblica in piazza dei Signori. Era solo l'antipasto delle manifestazioni previste in tutta Italia martedì. 

Da Vicenza, Lonigo, Noventa, Bassano, Schio e Thiene partiranno delle corriere pronte a trasportare docenti e personale scolastico a Milano in piazza Arco della Pace dove inizierà il grande corteo del mondo della Scuola.  La manifestazione farà anche slittare le prove Invalsi, previste nelle scuole primarie il  5 e 6 maggio.