Vicenza, la Lega vuole il Tav ma non quello di Variati
A due settimane dal difficile passaggio del Tav in Consiglio comunale, arrivano le esternazioni della Lega Nord vicentina. Mondardo: "Variati dice che il progetto riguarda tutta la provincia, ma non si comporta come se lo pensasse davvero"
In Consiglio comunale lo scorso 12 gennaio la lega si astenne nel voto al progetto del Tav, le ragioni sono state spiegate giovedì mattina in una conferenza stampa carica di dubbi sull'operato di palazzo Trissino.
La Lega vicentina non poteva dire no ad un progetto che da tempo ritiene importante per la città, ma i modi e i tempi che hanno portato alla sua approvazione non sono piaciuti. In particolare il partito di Matteo Salvini punta il dito sull'iter burocratico che ha portato al voto del Consiglio comunale e anche alle dimensioni della discussione. Il Tav non passerà solo per Vicenza e quindi secondo diversi esponenti della Lega nord, tra cui il sindaco di Creazzo Stefano Giacomin la discussione avrebbe dovuto essere fatta a livello provinciale. "Non è normale- ha detto il sindaco di Creazzo- che la stazione sia esattamente al confine tra i due comuni ma io veda il progetto scaricandolo da internet".
Oltre alla partecipazione alla discussione, la lega resta perplessa sulle metrature, e l'utilizzo delle due nuove stazioni previste dal progetto Tav-Tac.
“Variati dice che l’opera interesserà tutta la provincia -spiega il segretario provinciale della Lega Nord Antonio Mondardo- ma di fatto non si sta comportando di conseguenza. Inoltre, le due stazioni hanno una struttura di grande superficie e cubatura, saranno aree commerciali più che stazioni, il sottopasso potrebbe mettere a rischio idraulico la città, la Strada regionale 11 sarebbe intasata. Come Lega Nord non staremo a guardare e presenteremo a Regione, Comune e Camera di Commercio delle soluzioni,
