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Cronaca

Vicenza, inchiesta motorizzazione: la Cassazione ordina 4 arresti

La Cassazione ha confermato le decisioni del tribunale del Riesame: due dipendenti pubblici, un carabiniere in pensione verranno arrestati, mentre avrà solo l'obbligo di firma un quarto uomo

Lo scorso novembre il processo sul maxi scandalo cha ha coinvolto la Motorizzazione di Vicenza si era fermato in attesa delle decisione del giudice dopo il ricorso in Cassazione di alcuni imputati.  Ricorsi che giovedì sono stati respinti con la Cassazione che confermato l´impostazione data del Riesame. In quattro ora dovranno essere “arrestati”, la decisione del giudice ha dato il via libera  e la misura cautelare potrà essere eseguita, così come aveva richiesto la procura.

La polizia stradale, dunque, dovrà procedere all´esecuzione degli arresti domiciliari per 2  dipendenti della Motorizzazione,  C.T. 56 anni residente a Pove e M.C, 52 anni di San Pietro In Gu; un carabiniere in pensione F.P., 55 anni. Avrà solo l'obbligo di firma in caserma l'ausiliare R.S: 56 anni di Vicenza.

I reati contestati vanno dalla truffa al falso, dall´induzione indebita al furto. L´obiettivo era quello di consegnare patenti o dare l´ok a revisioni di autoveicoli anche senza seguire la prassi o senza visionare il mezzo; in cambio di quattrini ai dipendenti infedeli o ai faccendieri che avevano connessioni  negli uffici di via Caperse.

I quattro sono solo alcuni dei 56 accusati nell'ambito della maxi inchiesta sulla Motorizzazione di Vicenza che aveva scoperto un racket di patenti e permessi rilasciati, previo pagamento, senza esami o controlli. Per i quattro i reati contestati sono vanno dalla truffa al falso, dall´induzione indebita al furto. 

Come riportato da il Giornale di Vicenza, l'inchiesta era partita dopo che gli agenti della polizia stradale si erano imbattuti in alcune patenti all'apparenza regolari ma, ufficialmente, mai emesse.  A seguito dei controlli, il quadro d'indagine si era allargato scoprendo anche alcuni mezzi pesanti con revisioni effettuate, senza essere mai passati per la Motorizzazione. Ad ottobre le prime perquisizioni, ma l'indagine va avanti.

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