Vicenza, i sinti al contrattacco sulle bollette: "Andremo in Procura"
Dopo la minaccia del Comune di interrompere le forniture al campo nomadi di viale Cricoli, arriva il contrattacco delle famiglie sinti: "Se ci staccano i contatori, denunceremo il Comune per interruzione di pubblico servizio"
Rischia di trasformarsi in una battaglia giudiziaria il caso delle bollette del campo nomadi di viale Cricoli.
Dopo l'ultimatum del Comune: "O pagate o vi stacchiamo le forniture", arriva la risposta, rilasciata al Giornale di Vicenza, del mediatore culturale Carlo Berini dell´associazione sinti italiani: "Ora basta, se il sindaco di Vicenza fa chiudere le forniture di energia e di acqua nel campo sinti di via Cricoli, ci vediamo direttamente in Procura con una denuncia per interruzione di pubblico servizio e per la mancata ottemperanza di quanto sostiene l´Authority dell´energia. Siamo stanchi di aut aut, la concertazione va bene purché sia concreta e non solo annunciata. Come è accaduto molte volte in questi mesi, senza che abbia mai avuto un seguito serio. Con vari attori che si sono presentati su un palcoscenico che cambiava sempre trama e contenuti».
Dall'inizio della vicenda, ossia dai primi accordi presi prima della messa a nuovo del campo, le famiglie che vi risiedono erano state chiare sul tipo di contratto che avrebbero voluto per i contattori: una tariffa forfettaria che permettesse di tenere bassi i costi. Le case mobili dei sinti, infatti, utilizzano come unica fonte di energia quella elettrica, sia per il riscaldamento (molto oneroso visto il tipo di alloggi) che per la luce.