rotate-mobile
Cronaca

L'occhio del "grande fratello" per la sicurezza in Fiera

Presentato in via dell'Oreficeria il bilancio dell'edizione di Vicenzaoro September relativo alla sicurezza: 362 persone controllate e 30mila auto passate al setaccio. Tra tecnologia e componente umana, la macchina dei controlli ha bloccato in tempo reale gli autori degli unici due furti

Mercoledì mattina una conferenza stampa in grande stile all'interno della Fiera di Vicenza,  poco prima della chiusura di Vicenzaoro September, ha visto riuniti allo stesso tavolo il questore di Vicenza, i vertici della polizia di Stato, dei carabinieri e della guardia di Finanza assieme al responsabile della sicurezza di via dell'Oreficeria. Il tema è stato il bilancio dell'attività delle forze dell'ordine e in generale della macchina interna del sistema fieristico, messa in moto per garantire agli espositori e ai visitatori la massima tranquillità. 

Un bilancio che si è dimostrato positivo anche in questa edizione, dopo le ultime due a furti zero ma segnati da qualche raid dei malviventi alle auto esterne che a Vicenzaoro September non si sono verificati. Durante la kermesse sono però accaduti due episodi che hanno testato l'efficienza del sistema di sicurezza. Nella giornata di domenica, come riportato dalle cronache, una banda di cinque cinesi - accreditati come falsi clienti - hanno tentato due colpi per un valore totale di 100mila euro,  falliti proprio grazie all'occhio da "grande fratello" della Fiera.

Nel primo furto, compiuto da due donne, l'allarme dato dal proprietario dello stand ha fatto scattare subito le misure, portando all'arresto di una malvivente e al recupero della refurtiva che le cinesi (una delle quali denunciata ma non ancora rintracciata) avevano abbandonato in una fioriera. L'altro caso è stato ancora più eclatante per quanto riguarda la capacità del sistema tecnologico e soprattutto della sinergia tra le "componenti umane" di quel sistema. Dopo aver compiuto il furto in uno stand, i tre ladri sono riusciti a uscire dalla porta principale ma attraverso i controlli incrociati delle telecamere e degli spostamenti a bordo dell'autobus sono stati fermati in stazione e denunciati. Anche in questo caso il bottino è stato recuperato. 

"Siamo in presenza di un modello di sicurezza non invasivo ma molto efficace,  sono poche le persone che sono entrate in Fiera con intento vizioso - ha sottolineato il questore Petronzi - non è una sicurezza ipertrofica ma che analizza ogni minimo dettaglio e chi si avvale della tecnologia ma anche dell'integrazione tra forze dell'ordine, personale della Fiera e fino ai taxisti e ai conducenti dei pullman". Insomma uno screening completo di tutti gli accessi e le uscite dal complesso di via dell'Oreficeria. 

In questa edizione sono state in totale 362 le persone controllate e 30mila le targhe delle auto passate al setaccio. Di queste, 123 hanno attirato l'attenzione delle forze dell'ordine e hanno ricevuto ulteriori controlli. In tutti gli accessi della Fiera erano presenti portali con metal detector e profiler della sicurezza interna in borghese ai tornelli per il monitoraggio delle entrate. Nel caso dei due furti l'intervento è stato immediato grazie appunto all'apparato tecnologico e la crisi è stata risolta in pochi minuti. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'occhio del "grande fratello" per la sicurezza in Fiera

VicenzaToday è in caricamento