Alle 15.30 del primo settembre un'esplosione aveva distrutto il bar Calypso in contrà San Marcello a Vicenza. Il locale, solo due sere prima, era anche stato teatro di una violenta rissa tra alcuni clienti italiani e un gruppo di magrebini che si erano affrontati con coltelli e machete. In quell'occasione uno degli appartenenti al secondo gruppo era fuggito con la borsa di una giovane italiana dopo averla ferita. 

Da più di un mese la squadra mobile di Vicenza cerca di fare luce su i due episodi, considerati dal dirigente capo della squadra mobile Davide Corazzini  di Vicenza "Questioni di prioritaria importanza". Ora le indagini sarebbero vicine a una svolta. Secondo alcune indiscrezioni, i due reati non sarebbero tra loro collegati, contrariamente a quanto supposto nei primi giorni dopo la distruzione del bar. 

La procura sta per nominare un consulente esterno, un ingegnere specializzato nello studio delle esplosioni, per confermare le teorie investigative e determinare le modalità con cui il locale sia stato dato alle fiamme.