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Cronaca

Vicenza, contestazione dei tifosi fuori dal Menti: momenti di tensione

Come avevano annunciato, hanno cantato e sostenuto la squadra fino al triplice fischio poi, però, la marea della Sud si è riversata sotto lo stadio, raggiungendo alcuni giocatori. Il direttore sportivo Paolo Cristallini ha accettato il confronto mentre Pasquale Marino si è allontanato molto irritato

"Se al triplice fischio avremo cantato altri novanta minuti a vuoto, chiamiamo chi ama questi colori già da stasera sotto la tribuna per iniziare una pesante contestazione contro società, squadra e allenatore fino a data da destinarsi". Così aveva annunciato la Vicenza Ultras e così è stato. Per 94 minuti il Menti è stata la bolgia infernale che sa essere ma, non appena si è conclusa la partita, centinaia di tifosi si sono riversati sotto lo stadio ed hanno atteso l'uscita dei goicatori.

Quelli che sono riusciti a superare le barriere della sicurezza hanno approcciato alcuni giocatori, in particolare si è prestato al dialogo Federico Moretti, e il direttore sportivo Paolo Cristallini, tra i grandi accusati dalla tifoseria, non ha evitato un breve confronto, rimasto negli ambiti della cività che la situazione concitata poteva permettere. Avrebbe detto di "non sapere chi comanda". Le righe peggiori di questa brutta pagina, però, sono state scritte quando le auto dei biancorossi hanno cominciato ad uscire dai cencelli. Alcuni tifosi hanno riferito di essere stati insultati da dietro i finestrini (ma sarebbero volate anche alcune manate sulle vetture dei giocatori) e mister Pasquale Marino si sarebbe mostrato particolarmente irritato. 

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