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Cronaca Torri di Quartesolo

"Attenzione bocconi avvelenati", il cartello shock sull'argine: «È iniziata la stagione dei veleni»

Un inquietante cartello aveva preoccupato i cittadini ma poi dopo il sopralluogo delle Guardie Zoofile l'allarme è rientrato, ma non del tutto. L'Enpa avverte: «Fate attenzione ai vostri animali domestici »

Il segnale è arrivato sotto mentite spoglie a Torri di Quartesolo nel Vicentino domenica 13 gennaio. Lungo il sentiero che si snoda sull’argine del fiume Tesina all’altezza della cascata, un cartello segnalava: “Attenzione, esche avvelenate per nutri: tenere i cani al guinzaglio”. «Un avvertimento subdolo, in quanto è vietatissimo disperdere esche avvelenate in questo modo nel territorio - spiega Renzo Rizzi, Portavoce Coordinamento Protezionista Veneto - lo scopo in questo caso dei buontemponi che ben conosciamo è quello di far tenere al guinzaglio i cani, in tale modo non disturberanno la selvaggina e loro vestiti da caccia, potranno dilettarsi ad ammazzare gli animali selvatici lungo il fiume; quindi nessuna esca naturalmente».

Questo succede non a caso. Difatti, in questo ultimo scorcio di stagione, il calendario venatorio prevede che la caccia si concentri quasi esclusivamente sugli animali che vivono lungo i corsi d'acqua. Ma l'allarme veleni quello vero, esiste. «I bocconi avvelenati a breve invaderanno boschi sentieri e anfratti - continua Rizzo - ma anche zone in prossimità dei centri abitati, si scateneranno le morie di animali selvatici, non solo, colpiranno i nostri amici, i quattro zampe che vivono con noi, molti di loro moriranno tra atroci sofferenze; sta partendo la stagione dei veleni, che notoriamente inizia dalla metà di gennaio con un picco verso la metà di febbraio per poi sciamare piano piano».

I dati raccolti dalle Guardie ENPA negli ultimi cinque anni nel Vicentino sono allarmanti, annualmente la media degli animali d’affezione colpiti da avvelenamento supera le centocinquanta unità, un dato non definitivo e in difetto, in quanto molti cittadini, non denunciano e non segnalano. Naturalmente, queste esche che vengono messe generalmente per le volpi vengono ingerite da moltissime altre specie selvatiche, animali che moriranno miseramente nella loro tane.

Ma chi sono i responsabili? «Ci sono delle figure (che non mettono cartelli) che si muovono nell’ombra e disperdono nel territorio esche e bocconi avvelenati, sono cacciatori legati principalmente “al peo” si intende il cacciatore che uccide generalmente mammiferi, questo soggetto mediamente detesta odia ed è pronto a fare qualsiasi cosa per annientare il suo acerrimo concorrente, la stupenda intelligente ma sfortunatissima volpe. L'odio che covano alcuni di questi soggetti è fuori controllo, arrivano a fare a pezzi la volpe se riescono a catturarla, oppure come successo nel Veronese a bruciarla viva e ad ammazzarle i cuccioli a bastonate», conclude Rizzo lanciando un appello:

«In questo periodo bisgona fare estrema attenzione ai vostri amici, cercate di tenerli al sicuro quando li portate in passeggiata e se notate delle cose sospette segnalate immediatamente al Sindaco che dovrà attivare le procedure previste dall’ordinanza del Ministero della salute rinnovata il 25 giugno 2018, nel caso in cui il vostro amico abbia ingerito il boccone cercate di farlo vomitare e iniziate la corsa al veterinario più vicino, con la speranza di fare in tempo, si, perchè spesso usano dei veleni potentissimi in alcuni casi l'animale muore in meno di mezzora dall’ingestione.»

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