Vicenza, altri 55 profughi: quasi la metà non vuole farsi identificare
L'ultimo gruppo, composto da eritrei e sudanesi, è arrivato in città tra venerdì e sabato. Il ministero ha voluto un'intensificazione dei controlli affinché non espatriino ma la situazione è tesa
Altri 55 profughi in città e, questa volta, non potranno allontanarsi verso altri Stati, come accaduto nella maggioranza dei casi le volte scorse. A deciderlo è stato il ministero, dopo gli autisti finiti in carcere in Germania con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
La situazione, quindi, si fa sempre più critica: alla carenza di strutture di accoglienza, anche questi ultimi sono stati collocati in un albergo, si aggiunge il malcontento di chi è arrivato in Italia solo in quanto tappa obbligata per arrivare nel Nord d'Europa. Per questo, 25 tra gli ultimi arrivati hanno rifiutato di farsi identificare, diventando così cladestini.
Dopo i sindaci, anche le forze dell'ordine fanno sentire la loro voce: "Siamo abbandanti a noi stessi".