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Cronaca

Vicenza, alluvione 5 anni dopo: in attesa 90 ricorsi per i rimborsi

Cinque anni dopo la catastrofica alluvione che sommerse Vicenza restano ancora un miraggio i rimborsi per 90 proprietari di automobili danneggiate dall'acqua. L'indennizzo è stato riconosciuto solo a chi ha fatto riparare i veicoli

Sono trascorsi cinque anni da quando il Bacchiglione ruppe gli argini sommergendo parte della città.  L'esondazione avvenne di notte sorprendendo molti cittadini che abitavano vicino al fiume. Auto, scantinati, locali e appartamenti andarono distrutti o seriamente danneggiati. Per qualcuno quell'incubo non è ancora finito. A un lustro di distanza sono 90 i ricorsi per avere un rimborso delle spese sostenute nei mesi seguenti che non hanno ancora trovato risposta. 

Come riportato sulle pagine de Il Giornale di Vicenza, c'è anche chi, ottenuto un anticipo sulle spesse ha dovuto restituirlo. Nonostante le rassicurazioni dei giorni immediatamente successivi al disastro, ottenere un rimborso non è stato possibile a tutti. Il Tar e il Consiglio di Stato non si sono ancora espressi sui casi di una novantina di vicentini. Il problema sorge in particolare per chi, dopo l'alluvione, non potè aggiustare la propria automobile, decidendo di venderla o di rottamarla. Secondo la legge e le norme decise a posteriori, cioè mesi dopo l'alluvione e i primi prestiti per le riparazioni, hanno diritto ad un rimborso solo coloro che portarono la macchina ad aggiustare o rottamare nei centri indicati dalle autorità. Chi si era mosso in anticipo o autonomamente, rischia di non vedersi restituire parte delle spese sostenute. Alcuni dei proprietari dei mezzi si sono rivolti direttamente al Consiglio di Stato altri hanno persino scritto al presidente Mattarella. lettere rimaste, al momento, senza risposta. 

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