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Cronaca Centro Storico / piazza dei signori

Vicenza, addio alle grandi mostre: la Basilica si rinnova

Nel nuovo allestimento una piazza libera dalle sale e una terrazza interna a 4 metri d'altezza per ammirare il ventre del monumento. Bulgarini d'Elci: "Recuperando l'85% dell'esistente, valorizziamo il grande spazio carenato e ci assicuriamo uno spazio espositivo versatile e modulare"

Un allestimento temporaneo che non solo consenta di leggere, ma addirittura valorizzi l'interno della Basilica Palladiana, riutilizzando per l'85% i materiali e gli impianti attuali. Parte da qui, cioè dal recupero dell'eccezionalità architettonica del grande ventre vuoto del monumento, la nuova fase della valorizzazione del simbolo di Vicenza, concluso il tempo delle grandi mostre curate da Marco Goldin. “L'allestimento funzionale a quelle esposizioni - ha detto oggi il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci, presentando la nuova idea progettuale elaborata dal professor Mauro Zocchetta, docente dell'Accademia di Belle Arti di Venezia – non consentiva di leggere appieno lo spazio interno del monumento che invece riteniamo debba essere un elemento irrinunciabile della prossima stagione di esposizioni. Per questo abbiamo pensato che il nuovo allestimento temporaneo dovesse ripartire da qui, cioè dalla leggibilità della Basilica, senza tuttavia costringerci a rinunciare a mostre bisognose di molta cura sotto gli aspetti della sicurezza e del microclima. Abbiamo inoltre ritenuto che il nuovo allestimento dovesse essere versatile, modulare, capace di ospitare anche più eventi espositivi in contemporanea; e che dovesse riutilizzare il più possibile materiali e impianti dell'attuale installazione, di cui siamo proprietari. Elementi, questi, che abbiamo tutti ritrovati in una ricerca che il professor Mauro Zocchetta, già curatore dell'allestimento per palazzo Chiericati con l'architetto Emilio Alberti e di una prossima mostra sulla Grande Guerra proprio in Basilica, stava per suo conto elaborando nell'ambito di un incarico per le acciaierie Beltrame. A partire dalle nostre comuni riflessioni, il professor Zocchetta ha partorito una bella idea, facendone dono alla città. Ora si tratterà di condividerla e tradurla in progetto esecutivo, anche se giunta, maggioranza, autorevoli portatori di interesse come Cisa, Italia Nostra, Fai, Amici dei monumenti e – in modo informale - la stessa Soprintendenza, hanno già avuto modo di visionarla e, penso di poter dire, apprezzarla".

Il nuovo allestimento, come ben rappresenta il modellino costruito da Zocchetta che lo ha immaginato come un grande abbraccio al visitatore, prevede 12 ambienti espositivi parzialmente coperti, disposti sei per parte su due assi paralleli, in mezzo ai quali si sviluppa una rampa che sale fino a una sorta di terrazza affacciata, a 4 metri d'altezza, sul grande spazio carenato. Quello stesso eccezionale spazio architettonico che si può completamente apprezzare anche da una sorta di piazza interna, di 250 metri quadrati, che precede l'accesso alle sale, e che consente di visitare la Basilica senza dover necessariamente entrare in mostra. “L'interno della Basilica - ha precisato a questo proposito il professor Mauro Zocchetta – potrà tornare finalmente ad essere illuminato dalla luce naturale, grazie alla riapertura di tutte le finestre, permettendoci di riappropriarci non solo del ventre di questa grande balena, ma anche del collegamento visivo con le logge palladiane esterne”. I 12 ambienti così immaginati, tutti dotati di microclima e illuminazione recuperati assieme alle pannellature dal precedente allestimento, potranno ospitare fino a 100 opere di dimensioni importanti, anche in due mostre indipendenti tra loro, senza contare le superfici espositive che si affacciano sulla rampa. Nelle prossime settimane l'idea diventerà progetto esecutivo, perché obiettivo dell'amministrazione è convertire l'allestimento in primavera. “Già da ora – ha annunciato il vicesindaco – entriamo però nella fase di ricerca di sponsor per coprire i circa 100 mila euro che serviranno a trasformare l'attuale struttura, anziché smaltirla con una spesa a fondo perduto di oltre 50 mila euro. Sono certo, a questo proposito, che non mancheranno le realtà imprenditoriali capaci di cogliere l'opportunità di associare il proprio brand a un'operazione tanto prestigiosa e così intimamente legata alla nostra identità culturale e territoriale”

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