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Cronaca

Vicenza a rischio uscita dall’Unesco: “Ambiente molto vulnerabile”

Pubblicato il rapporto sulla valutazione di impatto sul Patrimonio della città del Palladio. Per i tecnici le trasformazioni urbane hanno inciso gravemente sul gioiello berico: la Rotonda

Fumata nera per Vicenza. La versione definitiva della HIA, valutazione di impatto sul patrimonio per il sito Unesco di Vicenza - redatta da professionisti di Sistema snc di Venezia e dall’architetto svedese Katri Lisitzin - è stata pubblicata lunedì sul sito del Comune con risultati non entusiasmanti. Il consiglio dei tecnici è di intervenire al più presto soprattutto sulla zona esterna alla città, evitando ulteriori cementificazioni e normando la preservazione del paesaggio.

Sulla base dei sopralluoghi e delle consultazioni, la HIA ha riscontrato come la situazione del sito considerato patrimonio mondiale e del suo ambiente più esteso, sia “attualmente molto vulnerabile come conseguenza delle pressioni determinate dalle trasformazioni urbane”. E a soffrire maggiormente di questa situazione è il gioiello della città: la Rotonda

Il rapporto

Il documento era stato commissionato dal Comune su richiesta del Centro per il Patrimonio Mondiale che aveva rilevato alcune criticità che potrebbero portare la città berica fuori dall’Unesco. In particolare le segnalazioni riguardavano l’insediamento di Borgo Berga, la Caserma Del Din e il progetto linea ferroviaria ad alta velocità/alta capacità. A partire da queste infrastrutture la valutazione ha identificato, sulla base dei sopralluoghi e delle consultazioni, che le pressioni determinate dalle trasformazioni urbane hanno avuto principalmente un grande impatto negativo di tipo visuale/cumulativo su villa Almerico Capra. Una delle opere, se non la principale, per le quali Vicenza è stata ammessa nell’Unesco.

I risultati del rapporto sono arrivati alla conclusione che per la città è assolutamente necessaria una gestione coordinata ed integrata del sito “prendendo in considerazione – si legge - non solo lo sviluppo urbano complessivo e le pressioni ambientali, ma anche i benefici per la comunità derivanti dall’essere parte di un luogo di alta qualità riconosciuto a livello mondiale”. Un aspetto che, secondo i tecnici, non è stato sufficientemente riconosciuto nelle decisioni quotidiane, nella pianificazione e nella pratica delle autorità, dei portatori di interesse e dei cittadini, e ancora meno in una prospettiva di programmazione a lungo termine.

Le raccomandazioni al Comune

A conclusione della valutazione sono state quindi formulate cinque raccomandazioni all'amministrazione della città. La prima è l’immediata ripresa di una strategia comune da parte dell’amministrazione con il coinvolgimento dei proprietari delle ville e delle istituzioni di ricerca presenti in città e l’avvio di un processo partecipato con le associazioni locali.

In secondo luogo – spiega la relazione – dedicare un lavoro specifico alla revisione della cosiddetta “buffer zone”, la zona circostante alla città che deve garantire un livello di protezione aggiuntiva ai beni riconosciuti patrimonio mondiale dell'umanità e che rispetti lo standard internazionale richiesto per i siti Unesco

Terza raccomandazione è quella di avviare un processo di sensibilizzazione e formazione circa la proprietà dell’Unesco con iniziative specifiche indirizzate agli amministratori, ai tecnici e ai cittadini in stretta collaborazione con le istituzioni di ricerca.

Altro “consiglio” è di prestare attenzione nei processi di pianificazione e negli interventi di trasformazione agli impatti visivi e percettivi legati all’“eccezionale valore universale” che ha fatto entrare Vicenza nell’Unesco. E quindi la raccomandazione di agire sia sul versante culturale – attraverso linee guida che siano di indirizzo ai progettisti - che su quello normativo avviando una revisione legislativa che renda obbligatoria per Vicenza la valutazione degli impatti considerando l’intera “buffer zone”.

Infine, come quinto punto, i professionisti hanno individuato come necessaria l’attivazione di politiche e pratiche sostenibili affinché il sito contribuisca alla sostenibilità ecologica e culturale del territorio

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